Napoli sotterranea, scoprire la città da un’altra prospettiva
Si parte da piazza san Gaetano, nel bel mezzo del centro storico. Bisogna fare un po’ di coda, soprattutto nei weekend di festa o di ponte

Se si decide di fare un weekend a Napoli non si può evitare un giro nei sotterranei della città. Si può fare grazie a “Napoli Sotterranea”, associazione che è nata per riscoprire e valorizzare il patrimonio nascosto della città di San Gennaro.
Si parte da piazza san Gaetano, nel bel mezzo del centro storico. Bisogna fare un po’ di coda, soprattutto nei weekend di festa o di ponte, ma ci si può consolare mangiucchiando una pizza fritta, una pizza a portafoglio, un cuoppo colmo di fritti o qualche dolce tipico, dalle sfogliatelle ai babà.
Finita la coda, si entra nei sotterranei della città, a 40 metri sottoterra: una fitta rete di cunicoli utilizzati dai greci per cavare il tufo e dai romani come cisterne. Una guida racconta la storia di quei luoghi, nata nell’antichità e sviluppatasi fino ai giorni nostri, passando per la guerra (i sotterranei erano diventati rifugi antiaerei), per il colera che intrise le pareti porose costringendo alla chiusura, fino al periodo nel quale il sottosuolo venne utilizzato come discarica.

Grazie all’associazione “Napoli sotterranea” questi luoghi sono stati ripuliti e valorizzati: si passeggia tra stretti cunicoli dove si deve camminare di sbieco, con una candela in mano, per visitare le cisterne e osservare come gli antichi greci si calavano nel sottosuolo per cavare il tufo. Suggestivo immaginare la fitta rete di collegamenti che servivano da acquedotto e portavano l’acqua a tutta la città.
Ed altrettanto suggestivo quanto allucinante quando la guida “mostra” i resti dell’antico Teatro greco-romano che poteva ospitare fino a 6 mila spettatori, dove suonò Nerone e che ora è nascosto da palazzi costruiti usando come fondamenta gli spalti. si può entrare nei camerini, passando da una casa privata, abitata fino ad una quindicina di anni fa: per andare sottoterra, bisogna spostare un letto e infilarsi per una stretta scala. Sul corridoio sotterraneo si affacciano case abitate ed anche un B&B.
Il tour si chiude con una bella pizza a portafoglio cucinata in un forno improvvisato. Buona, suggestiva e surreale, come tutta la visita alla “Napoli sotterranea”.

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