Polemica sulla “Giornata della memoria”, tutti i commenti
L'amministrazione comunale non collaborerà all'organizzazione degli eventi per la ricorrenza. Le reazioni di Pd, Tu@Saronno e Unione Italiana
Il rifiuto dell’amministrazione comunale a collaborare all’organizzazione della Giornata della memoria ha suscitato diversi commenti da parte dei politici cittadini. La ricorrenza è in programma il prossimo 27 gennaio, di seguito tutte le reazioni:
Francesco Licata, capogruppo Partito Democratico
La stringata nota con la quale l’assessorato alla cultura nega la propria collaborazione alle associazioni per l’organizzazione della Giornata della Memoria e forse il fuoco d’artificio finale della padana amministrazione. Il giorno della memoria ricade nell’anniversario della liberazione di Auschwitz ed è stato istituito a ricordo delle vittime dell’Olocausto. Ecco, ci piacerebbe sapere quali siano i motivi di cotanto rifiuto, cosa spinge a non collaborare con la sua organizzazione? Ma non erano loro i “santi protettori dei nostri simboli e tradizioni”?
Forse che l’olocausto non sia stato una delle più grandi atrocità perpetrate dal genere umano contro il genere umano e che riguardó anche italiani di religione ebraica, testimoni di Geova o semplicemente “diversi”? Secondo questa amministrazione non vale la pena di ricordare tutto ciò e dire MAI PIÙ? Glielo chiederemo e speriamo che questa volta abbiano il coraggio di rispondere compiutamente e non con il solito “la legge non ce lo impone’.
Franco Casali, consigliere comunale Tu@Saronno
Dopo diversi anni, l’Amministrazione ha negato il proprio supporto alle attività a sostegno della Giornata della Memoria. Una scelta che troviamo inopportuna, difficile da capire e persino pericolosa. Questo il commento di Franco Casali.
Sensibilità, attenzione, condivisione, cultura, memoria sono temi che non appartengono a tutti in ugual misura. Ma se non tutti li sentono come propri, ci si aspetterebbe che un Assessore all’Istruzione, Cultura e Pari Opportunità non solo li condivida, ma se ne faccia convinto portatore e promotore. Evidentemente l’Assessore Lucia Castelli non è tra questi.
Oltre allo scarsissimo sostegno alle attività culturali del Teatro Giuditta Pasta, l’aver negato il Patrocinio allo storico Cineforum del Silvio Pellico e ai concerti de “Gli amici della musica Giuditta Pasta”, e aver invece condiviso in Giunta il Patrocinio alla discutibile manifestazione di Wolf of the Ring, l’Assessore Castelli si è distinta ora per un nuovo passo falso: ha fatto sapere alle numerose Associazioni saronnesi che con A.N.P.I. da anni promuovono manifestazioni in occasione del Giorno della Memoria che “l’Amministrazione Comunale non intende offrire la collaborazione del Comune all’organizzazione degli eventi da voi proposti” e che “se lo desiderano possono avanzare una formale richiesta di patrocinio che l’Amministrazione si riserverà di esaminare ed eventualmente concedere”.
Crede forse questa amministrazione che il cambiamento possa avvenire col negare il sostegno a manifestazioni consolidate e care ai saronnesi, e a giornate che come in questo caso, sono condivise non solo a livello locale e nazionale, ma addirittura internazionale? Non capiamo francamente il motivo di tutto questo, e riteniamo che simili prese di posizione offendano non solo le associazioni promotrici, ma anche la sensibilità della stragrande maggioranza dei cittadini saronnesi.
Pierluigi Gilli, Capogruppo di Unione Italiana
La legge 211 del 2000 ha istituito il “giorno della memoria” il 27 gennaio di ogni anno per ricordare l’Olocausto di sei milioni di ebrei e le centinaia di migliaia di persone perseguitate ed uccise per motivi politici, etnici, religiosi, di condizioni personali nell’orrore dei lager nazisti (parola agghiacciante, come la simile parola gulag, che indica la persecuzione comunista sovietica di ogni forma di dissidenza).
L’art. 2 della legge specifica che il 27 gennaio si tengono cerimonie, eventi, interventi per narrare i fatti e per fomentare riflessioni sulla più orribile pagina della storia dell’umanità, con particolare riguardo a tutte le scuole di ogni ordine e grado.
I Comuni, enti pubblici più vicini ai cittadini, hanno da sempre partecipato seriamente a questa benemerita attività di presa di coscienza collettiva, il cui valore civico non è discutibile.
Così anche a Saronno.
Ora si apprende che l’Amministrazione leghista, tramite l’illustre, non saronnese assessora alla Cultura ha comunicato di non aver intenzione di collaborare con le associazioni locali per la celebrazione del giorno della memoria.
Ci dobbiamo attendere, quindi, che la Giunta, di sua propria iniziativa, stia già organizzando eventi rispondenti allo spirito della legge, sicché il 27 gennaio ci saranno eventi dedicati alla memoria allestiti dall’Amministrazione, in particolare nelle scuole di competenza comunale.
Parimenti, supponiamo che la verdissima Giunta abbia già programmato significativi eventi per il giorno del ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo degli italiani giuliano-dalmati il prossimo febbraio, altra ricorrenza prevista dalla legge.
Solo ciò potrebbe spiegare il rifiuto di collaborare con le associazioni che, con sensibilità, hanno proposto e preparato le celebrazioni del giorno della memoria: l’Amministrazione è già diligente e motivata, è autosufficiente, quindi alle associazioni può, tutt’al più, concedere un benevolo patrocinio, previe sue discrezionali valutazioni.
Purtroppo, c’è da dubitare che iniziative comunali in punto siano state previste: aspettiamo dichiarazioni ufficiali in merito.
Ma se il rifiuto a collaborare con associazioni non fosse giustificato in tal senso, ci si troverebbe di fronte ad un inammissibile e grave atto di discontinuità istituzionale e di ignoranza storica ed umana.
Speriamo che si tratti solo di una gaffe di un’assessora distratta, che nemmeno il costoso staff è riuscito a prevenire.
Il sindaco, almeno questa volta, esca dal suo geloso silenzio: attendiamo con rispettosa urgenza.
Sinistra Ecologia e Libertà Saronno
Alcune Associazioni saronnesi, come hanno già fatto in passato, hanno proposto un programma di iniziative da portare ai cittadini di Saronno, nel periodo attorno al 27 gennaio, per celebrare il Giorno della Memoria, data scelta dalle Nazioni Unite per ricordare le vittime dell’Olocausto e della deportazione politica e razziale.
Come si è appreso dal comunicato delle stesse associazioni l’Assessore alla Cultura, a nome di tutta l’Amministrazione Comunale, ha dichiarato che “l’Amministrazione Comunale non intende offrire la collaborazione del Comune all’organizzazione degli eventi da voi proposti… “ Non sappiamo se l’Amministrazione Comunale intende predisporre un proprio programma, ma la decisione di non organizzare insieme a queste Associazioni, come è avvenuto negli anni passati anche da Amministrazioni diverse, è un fatto grave. Questa decisione non può che essere considerata che come una ripicca, una provocazione verso chi un mese fa ha contrastato la stessa amministrazione per avere dato il patrocinio per l’iniziativa di una associazione esplicitamente legata ad a Lealtà e Azione, che ostenta richiami a teorici e militanti fascisti e nazisti.
Quindi abbiamo una Amministrazione che prima avalla quelle associazioni neofasciste ed ora non accoglie la proposta di organizzare insieme eventi in memoria di coloro che sono stati fatti oggetto di feroci persecuzioni da parte dei regimi nazisti e fascisti.
E’ il caso di osservare che ANPI è stata fra chi ha chiesto di revocare quel patrocinio, ma adesso le Associazioni che sono impegnate ad organizzare le iniziative sono anche altre (ANED (Gruppo della Memoria) – ACLI – AUSER – Isola che non c’è – Amnesty International – Emergency – Società Storica Saronnese – Museo dell’Illustrazione), tutte interessate ad organizzare iniziative che negli anni passati hanno visto la partecipazione di molte persone, compresi gli studenti di diverse scuole: è importante ricordare perché eventi così tragici non si ripetano.
E’ in questo contesto che a Saronno appaiono ancora provocazioni come quelle recenti delle scritte sul muro della Casa del Partigiano e della CGIL.
SEL condanna queste provocazioni di evidente stampo neofascista e ritiene che questa Amministrazione, con le sue scelte, non contribuisce certo ad isolare questa ideologia, a prenderne le distanze: per le scelte fatte il segno è invece proprio quello contrario.
Non ci stancheremo di ricordare che la nostra Costituzione è profondamente antifascista e che chi rappresenta le Istituzioni ha il dovere di difenderne i principi fondamentali e, come ha ripetuto recentemente l’ex presidente della Repubblica Azeglio Ciampi, di “… tramandare, soprattutto alle giovani generazioni, la memoria di eventi e persone che hanno segnato lo sviluppo democratico della nostra amata Patria”.
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