Richiedenti asilo, “potrebbero arrivare all’inizio di febbraio”
In una nota il primo cittadino informa della situazione: “Sarà il prefetto a decidere”. Il 14 assemblea pubblica sul tema

Da ricovero per ciechi a casa accoglienza per richiedenti asilo. Villa Letizia a Caravate, chiusa dal 2001, ha una capienza che arriva a 40 posti: una struttura in un piccolo centro della Valcuvia scelto dalla prefettura di Varese per dare accoglienza agli stranieri che arrivano in Italia chiedendo rifugio.
La notizia è stata oggetto di un post sulla pagina facebook del comune di Caravate a cui il sindaco Davide Matera rimanda per fare il punto della situazione.
«Nell’ultimo anno – scrive l’amministrazione comunale – gli sbarchi di profughi lungo i litorali del nostro Paese si sono fatti sempre più intensi dando origine a un’emergenza senza precedenti.
La ridistribuzione dei richiedenti asilo nei diversi Stati raggiunta tramite gli accordi stipulati a livello europeo risulta essere insufficiente per far fronte a questa emergenza. Di conseguenza la maggior parte di queste persone rimane sul nostro territorio e qui viene ricollocata secondo dei precisi parametri che impongono alla nostra provincia circa l’8% dei profughi destinati alla Lombardia».
Nella nota si fa riferimento anche al fattore “tempo” che riguarda il periodo di attesa spesso lungo per evadere tutte le pratiche burocratiche legate all’analisi dei casi di richiesta di asilo.
«In Italia l’iter per l’accettazione o il diniego dello status di rifugiato politico richiede diversi mesi. E’ di facile intuizione comprendere come queste persone durante questo arco di tempo necessitino di strutture dove alloggiare ed essere monitorate. Per far fronte a questa emergenza il Prefetto di Varese, Giorgio Zanzi, ha rivolto un appello affinché vengano messe a disposizione delle strutture per l’accoglienza dei profughi. A questo appello del Prefetto “ha risposto in modo positivo la Caritas”, come scrive il Direttore della Caritas della Diocesi di Como Roberto Bernasconi nella sua lettera indirizzata a tutte le Parrocchie del nostro vicariato. Durante la sua ricerca di strutture, Caritas ha trovato sul territorio di Caravate la disponibilità da parte dell’Unione Ciechi a destinare all’accoglienza la struttura di sua proprietà ‘Villa Letizia’ dando vita a un progetto a livello vicariale, vale a dire coinvolgente le Parrocchie di Brenta, Caravate, Cittiglio e Gemonio».
La struttura, informa il Comune – è stata data in locazione alla Cooperativa AgriSol con sede legale a Ferrera di Varese che gestisce già la struttura di accoglienza “Le ceppaie” di Maccagno con Pino e Veddasca. AgriSol si occuperà di tutto quanto concerne la gestione dei profughi: supporto durante l’iter della richiesta di asilo, formazione personale (come ad esempio l’insegnamento della lingua italiana e della nostra cultura), realizzazione di progetti e ovviamente assistenza personale.
La capacità ricettiva della struttura è di circa 40 persone «ma sarà il Prefetto, in funzione dell’emergenza del momento e alla disponibilità delle altre strutture presenti sul territorio varesino, a decidere il numero di richiedenti asilo che Villa Letizia dovrà ospitare. I primi profughi dovrebbero giungere all’inizio di febbraio».
«Appena venuta a conoscenza del progetto, l’amministrazione ha attivato fin da subito tutto quanto di sua competenza per assicurarsi che esso venga realizzato nella più ampia sostenibilità e sicurezza per il territorio e gli abitanti di Caravate: si hanno costantemente colloqui e incontri sia con la Prefettura – alla quale è stata inviata una lettera in cui si chiede di garantire la sicurezza del territorio e di valutare il numero di profughi da inviare tenendo conto della realtà e del territorio caravatesi – sia con i realizzatori del progetto quali Caritas e la cooperativa AgriSol in modo da comprenderne nel profondo tutti i dettagli.
L’Amministrazione assicura la massima attenzione e vigilanza attivando tutte le misure necessarie».
Il Comune di Caravate si è inoltre reso disponibile a realizzare un progetto che coinvolga alcuni richiedenti asilo in lavori socialmente utili sul proprio territorio.
La Caritas e la cooperativa Agrisol hanno organizzato un incontro che si terrà la sera del 14 gennaio alle ore 21.00 presso il salone dell’oratorio di Caravate allo scopo di illustrare i dettagli del progetto a tutta la cittadinanza.
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