Ticino senza acqua: “Servono misure straordinarie”
Il parco lancia l'allarme: "Basta tentennare, serve un nuovo sistema di gestione delle acque". E intanto il Lago Maggiore continua ad abbassarsi
Le preoccupazioni iniziano sul Lago Maggiore e scorrono poi lungo il Ticino. La siccità sta infatti mettendo a dura prova il delicato equilibrio tra il lago e il suo fiume con danni che rischiano di essere molto gravi al punto che il Parco del Ticino chiede un piano straordinario per la gestione delle acque, un po’ come quello fatto per l’inquinamento.
«Noi sapevamo che poteva accadere e che accadrà sempre più spesso» commenta il vicepresidente del parco, Luigi Duse, che lancia l’allarme: «Ora basta tentennare. Occorrono misure straordinarie che diventino ordinarie e un nuovo sistema di gestione delle acque per il futuro». Se infatti non si farà così «i danni all’ambiente, all’agricoltura e al sistema economico (vedi Darsena e Navigli a Milano) saranno incalcolabili».
Il Parco del Ticino da anni sta combattendo per una diversa gestione dell’acqua del Lago Maggiore con un lungo braccio di ferro con il ministero dell’ambiente da quando due anni fa è stata sospesa la sperimentazione che teneva anche nel periodo estivo un livello idrometrico del bacino più alto. Ma se nell’estate 2015 si è riusciti a spuntarla con la prolungata siccità di quest’inverno non si può scherzare. Se infatti non si correrà ai ripari la previsione non è affatto rassicurante: «ripercussioni gravi per l’ecosistema del fiume, l’agricoltura e anche per il turismo milanese con i Navigli prosciugati e la Darsena chiusa».
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