Velarsi è vietato, in città e allo stadio

Approvata in consiglio comunale tra le polemiche la delibera anti burqa proposta dalla maggioranza. Attacca il PD: "Fanno più paura quei signori con il passamontagna"

burqa passamontagna

Niente burqa, niente veli, niente passamontagna o, più in generale niente “manufatti tali da rendere difficoltoso il riconoscimento della persona“. E’ alla fine questa la linea passata in consiglio comunale sull’ormai celebre delibera anti burqa.

Il consiglio comunale ha infatti approvato la norma che va ad integrare il regolamento di Polizia Locale, non senza polemiche. «Anche se ora di donne velate ce ne sono poche, non mi sembra di creare allarmismo se dico che in futuro ce ne saranno di più» prevede Isabella Tovaglieri, una delle firmatarie del testo e autrice dell’emendamento che alla fine è stato approvato. Il nuovo articolo che entrerà nel regolamento prevede un divieto tassativo a meno che “sia giustificato dall’osservanza di prescrizioni di sicurezza, dall’esigenza di celare gravi deturpazioni, da motivazioni sanitarie o meteorologiche ovvero dalla partecipazione quale componente di esibizioni carnascialesche”.

Un divieto che varrà in tutti gli edifici comunali e «anche allo stadio», puntualizza scherzando il sindaco Gigi Farioli. Negli ultimi giorni, infatti, parecchio clamore ha destato lo scatto pubblicato sul suo profilo Facebook dal consigliere Checco Lattuada (assente alla seduta di consiglio, ndr) che ritraeva alcuni ultras della Pro Patria, tra saluti romani e passamontagna. «A me fa più paura vedermi davanti quei signori con il passamontagna in testa piuttosto che una donna con il burqa» attacca Walter Picco Bellazzi, PD, che continua: «i problemi in città sono altri e su questo tema ci sono già le leggi nazionali, questa norma non ha ragione d’essere».

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Gennaio 2016
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