Corruzione e turbativa d’asta: arrestato Fabio Rizzi

I carabinieri hanno eseguito 21 ordini di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione "smile". Nell'inchiesta anche un appalto alla Casa della Salute di Borsano, a Busto Arsizio

fabio rizzi

C’è anche Fabio Rizzi, Presidente della commissione sanità in Regione , ex sindaco di Besozzo ed ex Senatore , tra gli arrestati eccellenti dell’operazione condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Milano.

Nella vasta operazione, denominata “Smile”, l’esponente leghista è accusato, insieme ad altre 20 persone, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti e riciclaggio.

L’indagine riguarda un gruppo imprenditoriale che avrebbe turbato in proprio favore l’aggiudicazione di una serie di appalti pubblici  di diverse Aziende Ospedaliere per la gestione in outsourcing, di servizi odontoiatrici, corrompendo i funzionari preposti alla gestione delle gare”.

Secondo indiscrezioni, Rizzi è accusato di aver intascato una tangente di 50.000 euro.  In manette anche Mario Valentino Longo, amico di Rizzi .

Le indagini, avviate nel 2013, vertono su un giro d’affari per oltre 400 milioni di euro e riguardano un gruppo imprenditoriale che avrebbe vinto illecitamente gare d’appalto per l’esternalizzazione odontoiatrica con la compiacenza di undici funzionari all’interno dell’azienda sanitaria di Desio e Vimercate, dell’ospedale Maggiore di Milano, dell’ospedale Bolognini di Seriate (Bergamo), di Busto Arsizio (Varese) e Melegnano. A Busto Arsizio si fa riferimento all’apertura del centro odontoiatrico sociale all’interno della Casa della Salute di Borsano, affidato alla Servicedent (una delle società coinvolte) aperto a novembre (leggi qui)

Stando all’accusa formulata dal Tribunale di Monza, Rizzi e Longo avrebbero intestato alle compagne il 50% delle azioni di una società avviata con Maria Paola Canegrati un’imprenditrice definita dalla Procura di Monza la principale indagata a capo della quale si fanno risalire numerose società attive nell’ambito odontoiatrico. Una di queste aziende sarebbe servita a far transitare i soldi: Rizzi avrebbe preso la tangente consegnatagli da un funzionario che è accusato di ricettazione. Longo avrebbe ottenuto 5000 euro al mese di consulenze fittizie.

L’indagine riguarda anche il finanziamento della campagna elettorale di Rizzi del 2013 che secondo l’accusa sarebbe stata finanziata dalla stessa Canegrati. Agli arresti domiciliari sono finite anche le compagne di Rizzi e Longo con l’accusa di favoreggiamento.

La parte dell’indagine che riguarda la provincia di Varese vede come coindagati Donato Castiglioni, già segretario organizzativo provinciale della Lega Nord, braccio destro di Rizzi e candidato sindaco a Carnago e l’imprenditore di Casciago Sandro Pignataro.

I militari hanno eseguito misure di custodia cautelari emesse dal Tribunale di Monza, su richiesta della Procura. È stato lo stesso Comando provinciale di Milano a darne notizia

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Pubblicato il 16 Febbraio 2016
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