“Cryptolocker”: come non farsi pescare dalla rete

Basta un click e i dati del tuo pc diventano ostaggi di estorsori senza scrupoli. Ecco i consigli della polizia postale

Varie

Bastava aprire una email apparentemente proveniente da un corriere per le spedizioni o da agenzie governative nazionali, aprire il link o l’allegato, e il gioco era fatto.

Un virus del genere cryptolocker si impadroniva dei dati presenti nella memoria del computer rendendoli accessibili soltanto con un programma per la decriptazione. Il software necessario per questa operazione veniva “offerto” dietro pagamento di un vero e proprio riscatto, che le vittime della truffa erano costrette a pagare.

Per questo la polizia di stato di Trieste aveva denunciato l’estate scorsa 7 persone fra i 23 e i 27 anni oltre a un quarantenne con un’attività nel settore informatico al termine dell’operazione “Cryptowash”: i reati sono vari: dall’associazione per delinquere finalizzata all’accesso abusivo informatico, all’estorsione e riciclaggio degli illeciti proventi realizzati.

Il cryptolocker è una piaga che non ha territorio né nazione: per definizione è la rete il territorio di caccia di questi estorsori senza scrupoli.
Per questo la Polizia ha diramato un breve vademecum per evitare di incappare nei nuovi pirati della rete.

            ALCUNI CONSIGLI DELLA POLIZIA POSTALE 

  • E’ importante non cedere al ricatto, anche perché non è certo che dopo il pagamento vengano restituiti i file criptati!
  • Tenere sempre aggiornato il software del proprio computer, munirsi di un buon antivirus, fare sempre un backup, ovvero una copia dei propri file, ma soprattutto fare attenzione alle mail che ci arrivano, specialmente se non attese, evitando di cliccare sui link o di aprire gli allegati, sono i consigli più importanti da seguire per impedire l’infezione del Cryptolocker.
  • Per maggiori informazioni si può fare riferimento anche al Commissariato di P.S. On-line, caratterizzato da innovativi sistemi di interattività con l’utente: www.commissariatodips.it.
  • Il portale è stato appena integrato con apposita “app” scaricabile gratuitamente dal proprio smartphone o dall’ipad per consentire di venire incontro alle crescenti richieste di assistenza e di aiuto degli utenti della Rete, in tempo reale, e di conoscere sempre di più il mondo del web, i suoi rischi e le sue opportunità.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Febbraio 2016
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