Da Radio Varese al Barolo delle Langhe: le due nuove vite di Maria Bianucci
Maria Bianucci ha avuto per trent'anni una brillante carriera, sopprattutto in tivù, ma la sua carriera di giornalista è nata a Radio Varese. E ora, produce barolo nelle Langhe. La storia

«Mio papà era un chimico, si occupava di inquinamento quando ancora non era di moda, e non voleva far crescere i figli nello smog. Così, da Milano ci siamo trasferiti tutti a Varese. Sono stata qui dai 6 ai 30 anni circa. E qui ho conosciuto Radio Varese».
Maria Bianucci, una dei principali organizzatori della festa dei 40 anni di Radio Varese, ha avuto per trent’anni una brillante carriera, sopprattutto in tivù, ma la sua carriera di giornalista è nata a Radio Varese: «Ho fatto qui il praticantato, sono diventata professionista grazie alla radio, e con me molti altri. E’ stata per me una esperienza straordinaria, che ha cambiato il corso della mia vita: io stavo studiando medicina. Ero certa che non sarei mai diventata medico, ma cosa ho poi fatto nei decenni successivi l’ha deciso la mia esperienza a radio Varese».
Ora, però, Maria abita nelle Langhe, più precisamente a Monforte. E questo “cambio di residenza” si è rivelato un vero e proprio cambio di vita. Il secondo, di una vita guidata dal destino: «Abbiamo trovato questa casa nel 1999. All’inizio, in realtà, io e Gigi (Garanzini, noto giornalista sportivo, ndr) volevamo solamente “un altrove” dove passare la vecchiaia, che non volevamo trascorrere a Milano. Ci è piaciuta perchè aveva una vista bellissima, ed era proprio sulla cima di un colle. Ma, insieme alla casa “dovevamo” comprare anche un ettaro di terra. In quel caso sarebbe stato sciocco avere “solo” un parco così grande: visto che eravamo nelle terre del Barolo, ci è sembrato più saggio piantare vigneti».
Ben presto, questo vigneto è diventato una vera occupazione: «Io mi ci sono buttata a tempo pieno. Gigi invece ancora lavora come giornalista, per la Stampa: ma oggi con una parabola, una connessione e un computer si lavora ovunque». Ora la loro azienda vinicola, Bricco Giubellini, produce dalle 3.500 alle 5.000 bottiglie tra Barolo, Dolcetto e il Langhe Rosso Eresia: «Abbiamo voluto chiamarlo così perchè Monforte è terra di Catari, gli eretici che furono decimati sul rogo a Milano nell’anno mille, nel luogo da cui poi ha preso nome il Corso Monforte. E, Mille anni dopo, due Milanesi sono tornati a Monforte, per fare qualcosa di buono su questa terra».
Ma di Varese, cosa ricorda? «Per me Varese è, innanzitutto, Radio Varese, proprio perchè ha saputo cambiare la mia vita. Poi ho ancora adesso nostalgia della splendida vista del Campo dei Fiori e del Sacro Monte, con il borgo abbarbicato. Le Langhe però, la casa che mi sono scelta personalmente, e che non mi è stata data dal caso o da scelte altrui, ha caratteristiche speciali e gente più aperta e disponibile».
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