Dopo la legge antimoschee, “ora garantire diritto di culto”

«Il percorso di garantire un luogo di culto alle persone di religione mussulmana deve riprendere». All’indomani della bocciatura della “legge antimoschee” di Regione Lombardia, Sinistra Ecologia e Libertà a Gallarate rilancia il tema dei luoghi di culto in città. Una presa di posizione che ribadisce la necessità di non lasciar cadere il tema, magari per ragioni di prudenza elettorale.

«Con la variante al PGT abbiamo condiviso con la maggioranza non solo il consumo di suolo zero e la salvaguardia del verde in SS336. Abbiamo condiviso anche che venisse garantito l’esercizio reale di un diritto costituzionale per la comunità mussulmana: avere un luogo di culto dove dignitosamente professare la propria religione. Senza oneri per i cittadini, nel rispetto della laicità dello Stato» scrive Cinzia Colombo, assessora in carica e – di fatto- portavoce di SEL (che fa parte della maggioranza) a Gallarate. «Di fronte a una legge regionale palesemente discriminatoria, l’amministrazione non ha potuto che tenere conto nei propri atti di una norma sovradeterminata, benché ingiusta» ricorda ancora Colombo.

Che rilancia: «Adesso che la Consulta ha sancito l’incostituzionalità della legge regionale, il percorso di garantire un luogo di culto alle persone di religione mussulmana deve riprendere. Chiaro che non sarà domani che potrà sorgere lo spazio, ci sono certamente da chiarire e attivare delle procedure. Ma l’esercizio di un diritto costituzionale non può essere legato alle scadenze elettorali e alla tattica politicista. Se si crede nei diritti, ci si crede sempre. L’amministrazione ha il dovere di rendere agibili i diritti garantiti dalla Costituzione. Alla città si deve avere il coraggio di dire che è con l’integrazione, non con la discriminazione, che si combatte e batte il terrorismo. Garantire i diritti costituzionali è la migliore lotta al terrorismo e al fondamentalismo, da qualunque parte provenga».