Farioli sui voucher del dentista sociale: “Non sappiamo se sono validi”

«I 50 mila euro di voucher messi a disposizione dalla Servicedent per le cure dentali degli indigenti sono custoditi sotto chiave in una stanza del Comune di Busto Arsizio, al momento non sappiamo se sono da considerare validi oppure no». Quel generoso regalo fatto dalla società della “signora delle dentiere” Maria Paola Canegrati, finita in manette insieme al consigliere regionale Fabio Rizzi e ad altre persone nell’ambito dell’operazione Smile, potrebbe rivelarsi carta straccia.

Lo ha affermato il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, in apertura di consiglio comunale ieri sera, lunedì, rispondendo ad una interrogazione dei consiglieri del Pd che chiedeva conto del futuro del servizio di odontoiatria sociale inaugurato lo scorso novembre nella Casa della Salute di Borsano. Si tratta di voucher validi per 49 visite, 20 protesi dentarie e 20 trattamenti ortodontici che l’amministrazione avrebbe dovuto distribuire a persone particolarmente svantaggiate a livello socio-economico.

Il sindaco ha ripercorso tutta la storia della struttura dalla sua ristrutturazione all’apertura del Cup, del centro prelievi e di tutti i servizi che l’ex-municipio sta ospitando, compresa l’odontoiatria sociale, progetto fiore all’occhiello che è stato toccato dall’inchiesta della magistratura monzese con l’appalto affidato dalla vecchia Azienda ospedaliera di Busto alla società della Canegrati pare grazie alle pressioni fatte da Mario Longo e Fabio Rizzi.

«Abbiamo ricevuto rassicurazioni sulla massima trasparenza dell’appalto di Busto da parte dell’attuale direttore dell’Asst Valle Olona Giuseppe Brazzoli e dall’ultimo direttore dell’Azienda Ospedaliera Gozzini – ha detto – sulla qualità delle cure e la continuità del servizio Brazzoli ha garantito che l’Azienda socio-sanitaria sta vigilando con grande attenzione».