Gli affari di Rizzi in Brasile e quella bici regalata a Felipe Massa
Il consigliere regionale e il suo braccio destro avrebbero cercato di drenare diversi milioni di euro dal progetto di costruzione di un ospedale pediatrico in Brasile, finanziato da Regione Lombardia
Sarebbero riusciti a lucrare anche sul progetto di Regione Lombardia per costruire un ospedale in una zona disagiata del Brasile, coinvolgendo anche l’ignaro pilota di Formula Uno carioca Felipe Massa (molto conosciuto anche in Italia per i suoi trascorsi in Ferrari, ndr). Anche se tra i capi di imputazione dell’operazione Smile che ha portato all’arresto di Fabio Rizzi e di altre 20 persone non compare nessuna contestazione in merito a questi fatti, i pm ne parlano in maniera diffusa nelle centinaia di pagine dell’ordinanza.
La Procura di Monza ipotizza che il consigliere leghista Fabio Rizzi e il suo braccio destro Mario Longo, coadiuvati dall’immobiliarista Stefano Russo, sarebbero riusciti ad intascarsi oltre due milioni di euro a testa dall’operazione attraverso consulenze, intermediazioni e garantendo interessi come quello del colosso Techint.
Il magistrato, nell’ordinanza di custodia cautelare, definisce i due “spregiudicati e avidi” riportando la trascrizione di un’intercettazione ambientale, da cui emergerebbe con chiarezza come la funzione e gli interessi pubblici siano assolutamente secondari ed esclusivamente funzionali al profitto privato proprio che deve necessariamente essere occultato, attraverso la creazione di società estere dove i due avrebbero fatto confluire i proventi illeciti.
In una conversazione ambientale intercettata tra Fabio Rizzi e la moglie Lorena Pagani emergono gli affari brasiliani del consigliere regionale. La donna chiede a Rizzi quale sia, allo stato attuale, il suo stipendio e Rizzi risponde che percepisce circa 8.000, euro dei quali ne versa 1.500 alla Lega Nord e 5.000 di mutuo. La moglie si propone di aiutare il marito a pagare parte del mutuo ma lui la tranquillizza dicendo che è in attesa che vada in porto “qualche affare societario”.
Rizzi dice che se dovessero arrivare delle operazioni giuste riuscirebbe ad estinguere i mutui e, a domanda, risponde di essere certo che arriveranno e spera subito dopo l’estate. A conti fatti, siamo nell’agosto del 2015, Rizzi punta ad incassare due milioni di euro dall’affare dell’ospedale pediatrico in Brasile e altri 300 mila da una partita di zucchero dal Brasile alla Russia.
L’intreccio societario dove far confluire i proventi illeciti era gestito da Stefano Lorusso. Era stata realizzata una società lussemburghese in cui Rizzi e Longo, in società con Lorusso, avevano affiancato l’ americana More Than Lux Corp, le cui quote dovrebbero essere acquisite dalla panemense “Inside Out” (una società nella quale nessuno può sapere chi c’è dietro).
Dalle intercettazioni emergerebbe che queste non sono le sole costituite dagli indagati, risultandone una seconda a Panama, la IBESTI International inc., e una a Dubai. Quest’ultima emerge dalle parole dello stesso Longo che in un’altra intercettazione in cui Longo parla di soldi (un milioncino di euro) da trasferire sul conto a Montecarlo.
Infine, in questa vicenda brasiliana, emerge anche il ruolo di Sandro Pignataro, che promette una dazione di danaro ai due equivalente al 25% del finanziamento ottenuto da Finlombarda (finanziaria di Regione Lombardia), grazie alle presunte pressioni di Rizzi e Longo. Pignataro avrebbe ottenuto 685 mila euro per una società che produce biciclette di alta gamma a Ferno, la stessa bicicletta coi colori del brasile (nella foto pubblicata dal sito www.ininsubria.it) che verrà regalata a Felipe Massa nell’ambito del progetto per l’ospedale pediatrico.
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