Guzzetti: “Delega per i profughi era una battuta”
Il primo cittadino risponde alla proposta del consigliere comunale della lista Per Uboldoche ha richiesto una delega "per la situazione profughi"
«Ho sorriso nel vedere la richiesta del Consigliere Colombo in seguito alla mia battuta chiaramente ironica fatta in Consiglio Comunale di dare a lui una “super – delega per i profughi”». Parole del sindaco Lorenzo Guzzetti che risponde così alla proposta del consigliere comunale della lista Per Uboldo, Alessandro Colombo, che ha richiesto al primo cittadino una delega “per la situazione profughi”.
«Colombo mi rammenta quei personaggi buffi della commedia italiana in costante ricerca della poltrona – spiega Guzzetti -. Nei giorni in cui Salvini è stato giudicato uno “che non ha mai lavorato”, conoscendo la provenienza politica di Colombo sinceramente non mi stupisco. Piuttosto che niente, va bene anche una cadrega inesistente. Pur di stare. Pur di esserci. Pur di apparire. Ravviso due gravi errori da penna blu del Consigliere Colombo, che si qualifica in ogni dove come “funzionario pubblico”. Mi stupiscono i suoi errori da dilettante per quanto riguarda l’architettura istituzionale, inaccettabile per un dipendente della Pubblica Amministrazione».
In merito alla questione profughi, Guzzetti sottolinea che «In Consiglio Comunale gli abbiamo risposto che è tutto sotto controllo e che il Sindaco e gli assessori sono costantemente informati di ciò che accade sia dall’azienda che gestisce il Centro alla Regosella sia dalla Prefettura. La questione profughi (che non esiste, tra l’altro…) è controllata e pianificata direttamente dal Ministero dell’Interno dalle Prefetture: che Colombo ne sappia o ne voglia sapere più di loro? Inoltre Colombo oltre a fare la figura del dilettante da un punto di vista tecnico, fa la medesima figura anche da un punto di vista politico. Qualsiasi delega politica è data dal Sindaco in maniera fiduciaria. Io di Colombo già in passato ho detto cosa penso: da lui non mi farei prestare nemmeno una Bic nera. Questa è la fiducia che io nutro nei suoi confronti. Figurarsi una delega fiduciaria».
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