I M5S chiedono una commissione d’inchiesta in sanità
Liste d'attesa ed esternalizzazione di servizi sono i due ambiti su cui Dario Violi e Paola Macchi chiedono di fare piena luce dopo l'ultima inchiesta della Procura di Monza
l M5S Lombardia propone a tutte le forze presenti in Consiglio regionale una commissione d’inchiesta sulle liste di attesa nella Sanità Lombarda e sulla correlata esternalizzazione dei servizi dal pubblico al privato.
L’iniziativa del M5S Lombardia nasce dall’inchiesta che ha coinvolto il Presidente della Commissione Sanità della Lega Nord Fabio Rizzi in un giro di tangenti. Lo scopo della Commissione è un’analisi puntuale del nodo irrisolto delle liste d’attesa nella sanità lombarda. La Commissione dovrà verificare come e quanto lo squilibrio tra offerta sanitaria pubblica e privata potrebbe aver favorito, con l’esternalizzazione dei servizi, fenomeni corruttivi e tangentistici con susseguenti danni ai cittadini lombardi.
Per Dario Violi e Paola Macchi, consiglieri regionali del M5S Lombardia e commissari della sanità: «Non è una sanità eccellente quella che offre una mammografia tra dodici mesi. Le mazzette della Lega hanno fatto emergere tutti i gravi difetti della Sanità lombarda generati dello spostamento del suo baricentro dal servizio pubblico a quello privato sulla pelle dei malati. Nel caso dell’odontoiatria le liste d’attesa erano gonfiate volontariamente per garantire maggiori incassi ad alcune strutture private. La corsa all’esternalizzazione dei servizi ai privati, insieme a imprenditori senza scrupoli che hanno foraggiato la politica, ha generato le liste d’attesa infinite. La commissione andrà al cuore del problema e può ridurre drasticamente le liste d’attesa create ad arte per favorire gli imprenditori amici e arraffoni. Siamo convinti che quanto emerso sia solo la punta dell’iceberg e non possiamo accettare che non si faccia nulla. Per quanto ci compete dobbiamo fare tutto il possibile per rilevare possibili collusioni tra politica e imprese private nel settore dell’odontoiatria e nel settore sanitario in genere. Non possiamo tollerare di trovarci nella stessa situazione tra qualche mese o qualche anno. Facciamo appello alle altre forze politiche perché ci sostengano in questa richiesta; troviamo sia indispensabile che proprio la Commissione che era presieduta da un consigliere arrestato con accuse così pesanti si faccia promotrice di una verifica approfondita su una delle maggiori problematiche della Sanità lombarda. Siamo nelle mani di una Giunta che chiude la stalla quando i buoi sono scappati; vogliamo trasparenza, controlli reali e non fatti soltanto quando Maroni si sente traballare la poltrona».
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