Il Carnevale riempie di gioia le scuole Galvaligi
I laboratori hanno animato giorni di lavoro in vista della sfilata
Grande fermento quest’anno, per il Carnevale, alla scuola secondaria dell’Istituto E. Galvaligi di Solbiate Arno.
La festa pagana del Carnevale è stata presa come pretesto per trasformarla in qualcosa di sublime, tipico di un percorso artistico.
Ed ecco che, pur senza l’ausilio di un “magico cilindro”, la scuola si riempie di allegra magia… Un laboratorio che ha preso vita: tessuti, filati, accessori e tanta buona volontà si sono trasformati, come per magia, sotto la competente e fantasiosa guida del Prof. “Grande P.” e della solerte collega “Berra M.” addetta per l’occasione alla “sartoria”, in abiti dalle svariate personalità in grado di raccontare una storia, che alimentano la fantasia dei nostri adolescenti che pure hanno bisogno di provare a calarsi nei panni di un terribile “DRAGO”, di un “MAGO” che tenta di scatenare il male, di “PRINCIPI E PRINCIPESSE” del Rinascimento, di un’ANIMA PURA, di ANGELI della sapienza Divina che li trasportano in un arcobaleno per capire che….. “è bene abbandonare le pesanti catene materiali risalendo l’arcobaleno, simbolo dei cieli puri….!”
Anche questa è scuola ed è questo lo spirito del Corteo e del Carnevale che gli allievi della Scuola Galvaligi onoreranno sfilando per compagni e genitori!
E sempre con grande spirito i docenti insegnano agli studenti ad onorare eventi importanti come la “Giornata delle memoria”, attraverso un bellissimo ed avvincente racconto di storia vera portato a scuola da Giorgio Perlasca ed altre numerose iniziative che non sono mai mancate in questa Scuola da sempre in “attivo fermento”.
Rosalba Lamberti
— Leggi anche: il Carnevale Solbiatese —
Le nostre osservazioni
Un “angolo” di Venezia a Solbiate Arno
Tra stoffe, nastri, forbici,corde,carta da giornale e altri oggetti………un lavoro divertente e interessante, la nostra classe è diventata una sartoria, con sarti improvvisati per realizzare abiti rinascimentali e stupendi.
MATTA,JACOPO
Quest’anno, noi alunni di 2^C sotto iniziativa del prof. Grande (detto anche “il Pasqualone”) abbiamo realizzato dei veri e propri abiti rinascimentali.
Per sviluppare i costumi abbiamo impiegato poco più di un mese e senza interruzioni, sudando ben 25 camicie…l’impresa è compiuta!
L’aula di tecnologia si è riempita in un attimo di vestiti, cappelli, ma soprattutto di sarti improvvisati.
Tra spilli, pinzatrici, colla a caldo, dita bruciate, stoffe e carte di giornale c’è anche tempo per studiare il teorema di Pitagora o anche il predicato nominale e verbale con non poche difficoltà.
Il lavoro è stato disordinato, ma parliamoci chiaro: il caos aiuta…noi siamo nati nel caos e ci siamo abituati. ALESSANDRO e GIORGIO
Tra nastri e nastrini, tra colla, forbici e tante risate e un sacco di litigate;
in questo periodo la nostra classe si è trasformata in una sartoria!!!!!
Le prof che cuciono e i ragazzi che tagliano e lavorano intensamente su libri di grammatica e aritmetica; tra prove di abiti, teorema di Pitagora e verbi…
tra intervalli e ore di lezione, l’aula di arte è sempre occupata da risate e “pinzate”.
Marta
AALELEaleSSANDRO e
Tra una lotta e l’altra per accedere all’aula ed elaborare i nostri vestiti, le interrogazioni saltate, il teorema di Pitagora …….., le frasi minime non capite, le proporzioni sballate, i salti di gioia, i mesi di duro ma divertente lavoro… la sfilata è pronta!
Un progetto che sembrava impossibile si realizza; tra spilli e stoffe, forbici e cuciture, colla a caldo e decorazioni… eccoli qua i nostri vestitoni!
Oggi è il grande giorno, grande come il nostro prof che ci ha guidato verso il traguardo… finalmente potremo mostrare a tutti i nostri capolavori!!!
Matteo e Samuele
Così, come una formica in una tempesta di sabbia, così, spilli e stoffe danzano trascinati dal ritmo, dall’allegria e dalla tensione della sfilata.
Da due mesi, infatti, nell’atelier della 2C si respira un’aria nuova di primavera anticipata.
La felicità e la spensieratezza sono ancora leggibili nel sorriso dei ragazzi.
In aula le forbici come diamanti unici al mondo, che nessuno lascia toccare a nessun altro.
Rinascimento, lago dei cigni e draghi feroci, questo è ciò che si può osservare in questo carnevale, dove ogni scherzo vale. Jacopo e Filippo
E cosi che la nostra classe 2°C, é stata scelta per questo lavoro. Oltre i libri di storia, grammatica, matematica compaiono per magia pezzi di stoffa, tessuti, colla a caldo e forbici.
Tutti i giorni il prof. Grande, a gruppetti ci faceva uscire. Alcuni dei nostri compagni facevano i furbi e i matti per andare e non fare lezione.
Arrivati nell’aula di arte iniziamo le nostre creazioni. La prof. Berra cuce i tessuti e li fodera. Mentre noi con l’ aiuto del prof., tra risate e litigate facevamo i vestiti e cappelli rinascimentali, sembravamo dei grandi stilisti!!!!!!!!
Quando indossiamo i vestiti ci sentiamo……. principi e principesse rinascimentali.
Elisa e Patricia .
Tra nastri e nastrini, forbici e colle, litigate e risate l’aula di tecnologia è diventata una vera sartoria, la prof che torna alunna e l’alunno che fa il prof……… il teorema di Pitagora nella nostra testa si fissò e grammatica iniziò, con i predicati nominali e quelli verbali, aghi, stoffe e spilli girano per la classe, la cucitrice sul banco e le stoffe di fianco; il prof che urla state zitti e i ragazzi contraddicendolo lo coinvolgono, anche lui ora fa casino, mentre si lavora con l’uncino.
Dalila
…E fu così che la classe 2C,una normalissima (si fa per dire) classe di scuola media,si trasformò in una corte rinascimentale, con principi e principesse vestiti di pizzi e broccati…
No, non è l’inizio di una favola, è la realtà:noi alunni, sotto l’esperta guida del Prof.Grande, docente di Arte, abbiamo realizzato costumi ispirati al Rinascimento.
L’aula di tecnologia della Scuola Secondaria “E.Galvaligi” di Solbiate Arno si è trasformata in un atelier e per un mese è stata “invasa” da stoffe, vestiti e alunni pronti a fare squadra per realizzare delle piccole opere d’arte. E per mettere insieme tutto, c’era la Prof.Berra munita di cucitrice.
Tra un taglio e una prova abito, alcuni alunni hanno capito la differenza tra predicato verbale e nominale il teorema di Pitagora e le proporzioni.
In questo mese, quando il Prof.Grande si affacciava alla nostra aula, non faceva in tempo ad aprir bocca che veniva sommerso da un coro di voci concitate che gridavano “Io,io!” e “Chiami me!”.Come si può facilmente dedurre, il prof doveva effettuare un’accurata selezione. La sua frase preferita era “Ho bisogno di gente che lavora!”.E noi arrivati nell’aula di tecnologia lavoravamo davvero, mettendo le nostre mani e la nostra buona volontà a disposizione per realizzare abiti degni della miglior favola.
Ma non solo noi della 2C siamo stati parte di questa favola: altri alunni di altre classi si sono vestiti chi da angelo, chi da cigno e chi da drago, in tema con il famoso balletto de “Il lago dei cigni”.
A me è sembrato che la classe durante il lavoro fosse diversa: perfino i maschi hanno accettato di buon grado di vestirsi con colletti di pizzo (gorgiere), pantaloni attillati e gonnellini rosa; e alcune femmine, che di solito sono maschiacci, hanno accettato di indossare maniche a sbuffo e gonne ampie. Miracolo!!!!!!! La femminilità esiste ancora!!!!!!
………………….una ventata di arte è entrata nella nostra scuola attraverso questi splendidi costumi.
Valentina ,2C
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