Il sindaco di Porto: «Il progetto c’è, ben venga l’aiuto della Svizzera»
Gli amministratori di Porto Ceresio spiegano che c'è un progetto per risolvere il problema delle acque di scarico che finiscono nel Ceresio, ma che è tutto fermo dal 2013
Il sindaco di Porto Ceresio Giorgio Ciancetti non si scompone di fronte alla lettera che il Governo cantonale ha inviato alla Regione Lombardia sollecitando un intervento per l’annoso problema degli sversamenti di acque fognarie nel Ceresio.
«C’è un progetto importante che da una parte evidenzia le criticità e dall’altra propone interventi per risolvere questo problema, ma è tutto fermo e noi come Comune non abbiamo le risorse per affrontare un simile intervento – spiega il sindaco – Ben venga un aiuto da parte della Svizzera, siamo contenti di qualunque iniziativa che possa migliorare le condizioni del nostro lago».
La questione si trascina da anni e già dal 2013 un tavolo di lavoro con Provincia, Comuni e Comunità Montana del Piambello aveva portato alla definizione di un piano di intervento, che però nessuno ha mai finanziato, né la Provincia, né la Regione, la quale ha trasferito tutto all’Ato, l’Autorità di Ambito ottimale territoriale.
«Tutto quello che potevamo fare come Comune l’abbiamo fatto – dice il vicesindaco Domenico Carcillo – Tra l’altro il depuratore consortile di Cuasso, da cui dipende il problema, è di nuova generazione. Gli sversamenti di questi giorni, poca cosa, sono legati a momentanee sospensioni dell’erogazione di energia alle stazioni di sollevamento”.
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
NucciaSiluri su Omicidio di Lidia Macchi, 38 anni senza un colpevole
Felice su Giovanni Borghi si rivolta nella tomba: il messaggio della Befana e il futuro incerto di Cassinetta
lenny54 su Sesto Calende insicura? Botta e risposta tra Fratelli d'Italia e il sindaco Giordani
Clara Fiore su 2024 da record, l'Ospedale del Ponte è tra i primi quattro centri lombardi per numero di accessi
gokusayan123 su Rissa al bar a Saronno, il Questore dispone la chiusura del locale per 30 giorni
feimoncb su Poste centrali di Busto Arsizio: ecco come chiudere l'anno perdendo un cliente
Gentile Direttore, prima di stendere queste poche righe a braccio partirei dalle affermazioni del Vice sindaco su quanto scritto sulle pagine del vostro giornale:
«Tutto quello che potevamo fare come Comune l’abbiamo fatto – dice il vicesindaco Domenico Carcillo – Tra l’altro il depuratore consortile di Cuasso, da cui dipende il problema, è di nuova generazione. Gli sversamenti di questi giorni, poca cosa, sono legati a momentanee sospensioni dell’erogazione di energia alle stazioni di sollevamento”.
Poca cosa, parola composta:
poca: che è in piccola quantità o misura, in piccolo numero, meno del normale
cosa: termine generico per indicare nel modo più indeterminato aspetto o parte della realtà materiale o immaginaria, concreta o astratta.
Quindi “poca cosa” è lo sversamento, che dalla frase usata dal Signor Carcillo sottende che c’è, che il problema esiste,
“Poca cosa” è l’affermazione che in questo contesto viene declinata con una sorta di rassegnazione.
Forse caro signor Carcillo è per questa “Poca cosa” che le acque a Porto Ceresio non sono balenabili?
Credo che prima di scrivere certe affermazioni sia il caso di misurare il significato delle parole alla realtà, che con rassegnazione anticipa oramai da tempo, quel che i nostri occhi da anni avrebbero voluto mai vedere.
Buon lavoro
Dott Roberto Di Bella