“Il volo è una passione travolgente”
Catanese di origine, residente a Viggiù, Claudio Italiano è un pilota di autogiro. Sue le foto delle Isole Borromeo pubblicate nei giorni scorsi «per condividere l'amore per volo»
Visti dall’alto, laghi e montagne hanno tutto un altro fascino. Un fascino a cui non sa resistere Claudio Italiano, siciliano di origine ma residente in provincia di Varese, con l’amore per il volo. Sono sue le immagini delle Isole Borromeo, pubblicate pochi giorni fa nel gruppo di Facebook “Oggi nel Varesotto“ e poi da VareseNews. Foto suggestive che Claudio ha voluto condividere «per far partecipi più persone possibili di questa grande passione».
Claudio Italiano vive a Viggiù ed è un frontaliere ma appena si chiude la settimana lavorativa si dedica al suo “gioiellino”, un autogiro costruito a Besnate dalla Magni Gyro, eccellenza varesina e leader mondiale del settore.
«Ho iniziato a volare vent’anni fa, quando ne avevo sedici – racconta -. Prima mi sono dedicato al volo libero, al parapendio poi al deltaplano ma la vera scintilla è scoccata con l’autogiro. A dispetto di quanto si possa pensare, questa è una macchina sicura e affascinante allo stesso tempo».
I suoi voli non hanno confini: «D’inverno, quando le condizioni meteorologiche non ci permettono di spingerci molto lontano, sorvolo queste zone ma d’estate, quando l’alta pressione offre situazioni ottimali, mi piace spingermi oltre. Nel 2009 ho fatto il giro d’Europa percorrendo 11.750 chilometri: partito dall’Italia ho toccato Austria, Germania, Belgio, Regno Unito, Francia, Portogallo, in un viaggio di 24 giorni».
![Laghi e montagne dall'alto](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2016/02/laghi-e-montagne-dall-alto-515530.610x431.jpg)
Ma l’impresa più importante di Italiano risale al 2012. «In quell’anno ho compiuto un volo continuato di 13 ore dalla Sicilia al Piemonte con 1.550 chilometri percorsi dall’alba al tramonto in 12 ore e 57 minuti. Un’impresa che mi ha permesso di battere il record in questa specialità. Ci sono riuscito applicando al velivolo un serbatoio supplementare in grado di far volare l’autogiro molto più a lungo».
Attorno a questa disciplina si radunano in Italia centinaia di appassionati. Ma come ci si avvicina a questo sport? «Ci sono alcune scuole in Lombardia, la Magni Gyro invece ha una scuola in provincia di Novara. Anche io sono istruttore ma mi appoggio a una realtà di Venezia. In vent’anni di attività ho portato in autogiro molte persone, dagli appassionati a chi voleva vincere la paura di volare e tutti, una volta tornati a terra, mi hanno ripetuto la stessa frase: “È stata la sensazione più bella della mia vita“. A fare la differenza rispetto ad altri mezzi è il fatto che volare a 300 metri di altezza permette di osservare tutti i particolari del paesaggio. A Catania avevamo organizzato anche dei voli per le persone con disabilità, un’esperienza importante che mi piacerebbe ripetere anche nel Varesotto. Ricordo di avere accompagnato delle persone con problemi di vista, anche gravi, e di aver descritto loro il paesaggio sottostante, lasciando godere la sensazione di libertà che queste macchine permettono di vivere».
«In molti ci chiedono se queste velivoli sono sicuri – conclude Italiano -. Eppure siamo proprio noi a garantirlo. Ogni cento ore di volo viene effettuata la manutenzione di tutte le parti e la sostituzione dei componenti non idonei. O mezzi sono sempre curati dal pilota o dai soci che lo hanno in gestione. Viene curato nei minimi particolari proprio per garantire un volo sicuro. La bellezza di questa passione sportiva sta nel fatto che stando attenti alla sicurezza, monitorando le condizioni atmosferiche e pianificando le tappe si può andare ovunque».
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