La Openjobmetis si scrolla di dosso la paura

Bella prova dei biancorossi che vincono con autorità a Torino (72-84) e fanno un passo avanti verso la salvezza. Campani e Kuksiks grandi protagonisti, ma è un successo collettivo

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Dal nostro inviato – Le mani di seta di Kuksiks e Campani, due seconde linee diventate protagonisti, spingono la Openjobmetis un po’ più vicina alla quota salvezza. I biancorossi, che avevano già sprecato alcune ghiotte occasioni, stavolta non falliscono il colpo e passano con autorità sul parquet di Torino ricacciando l’ultimo posto (occupato proprio dalla Manital) a 4 punti che diventano sei considerando il doppio confronto favorevole ai biancorossi.

Ci voleva, una prova del genere: la squadra di Moretti ha avuto sì un paio di attimi di flessione ma a differenza di altre volte ha sempre trovato le giocate buone per interrompere i momenti positivi degli avversari fino a staccarli ben prima del traguardo. Con un’arma diventata irresistibile, il tiro da 3 punti (irreale 65%), specialità ritrovata di Rihards Kuksiks autore di un 7/8 dall’arco. E quando la palla è finita vicino a canestro è stato Campani a sentenziare a favore di Varese: 20 punti, 32 di valutazione, lo scalpo di Mancinelli in regalo.

Sarebbe però ingiusto circoscrivere a questi due uomini il successo biancorosso: come in altre occasioni non abbiamo risparmiato critiche, questa volta dobbiamo essere generosi con i complimenti. Quella di Torino è stata la classica vittoria di squadra contro un’avversaria che squadra – inteso come gioco collettivo – proprio non riesce a essere, nonostante i piemontesi abbiano un talento complessivamente superiore. Alle individualità di Vitucci, la Openjobmetis ha risposto con i sacrifici dei singoli, lodati da Moretti al termine del match: Wright e Wayns hanno attaccato con il freno tirato (8 punti in due) ma sono stati capaci di gestire ritmi e schemi meglio di altre volte. Kangur ha dimostrato che il cervello conta più dei garretti nel confronto con Eyenga mentre Faye e Davies (anche lui, nonostante un paio di gaffes da fucilazione) hanno reso pan per focaccia agli ispirati lunghi di casa, White e Ebi.

La costanza che questa volta Varese è riuscita a mettere in campo ha piegato così la Manital ben prima della volata finale: arrivare senza patemi al successo non era previsto ma naturalmente è stato utile e piacevole. Nella speranza che diventi un’iniezione di fiducia per il futuro, perché se è vero che la salvezza è un po’ più vicina, è altrettanto vero che non è ancora in tasca.

COLPO D’OCCHIO – PalaRuffini pieno e ambiente caldo nel prepartita, nel corso del quale tanti tifosi non riescono a trovare il biglietto perché da queste parti tutti vogliono preservare la Serie A e rispondono alla chiamata della società. Ci sono anche tifosi varesini in buon numero; in un settore gli ultras, sparsi per gli spalti gli altri.

PALLA A DUE – Capitan Cavaliero torna a disposizione di Moretti che però, ovviamente, inizia con l’assetto con le due guardie americane e spende subito il quintettone con Faye e Kangur ali accanto a Davies. L’ex Vitucci ha per la prima volta a disposizione l’australiano Goulding; sotto canestro è Ebi ad affiancare il talentuoso White.

LA PARTITA – Il primo quarto è decisivo per Varese, nel senso che certifica il fatto che la squadra di Moretti è arrivata pronta allo scontro-salvezza. Dopo qualche schermaglia iniziale, la Openjobmetis accelera di brutto con le prime bombe di Kuksiks e con un Campani che fa meglio dei titolari. Torino al contrario non gioca di collettivo e si fa doppiare: 14-28.
Un vantaggio che Varese cerca di mantenere nella seconda frazione e per diversi minuti ci riesce con un Faye molto concreto in fase d’attacco. Peccato per una cattiva gestione nel finale di quarto che permette agli ospiti di accorciare sulla sirena, 39-44.

Un passaggio a vuoto che prosegue dopo la pausa e fa venire antichi brividi freddi ai tifosi biancorossi. Torino impatta per due volte a quota 44 e 46, ma in quel momento è la Openjobmetis a ritrovare il colpo d’ala, grazie a un Campani ispirato e ai suoi ganci a segno. Torino per un po’ sta in scia ma poi perde lunghezze e alla terza pausa è 56-66.

IL FINALE – Il pubblico di casa prova a spingere i propri uomini, ma al di là delle prove di White e Ebi i gialloblu faticano troppo. Varese fiuta l’affare, trova finalmente sprazzi di Davies e crea tiri aperti che Kuksiks – ma non solo – sfruttano a dovere. Il divario si apre e a 4′ dalla fine gruppi di tifosi gialloblu iniziano a lasciare il palasport. Chi rimane contesta (finirà con qualche spintone dopo il termine della gara tra giocatori e ultras) con cori che per Varese sono musica celestiale: i ragazzi di Moretti non si fermano e chiudono 72-84. E questa volta chi li ha seguiti all’ombra della Mole non è rimasto deluso.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Febbraio 2016
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