Le accuse delle opposizioni dopo gli arresti in Regione

Le spiegazioni del presidente Roberto Maroni, intervenuto in aula dopo l’arresto del Presidente della commissione sanità in Regione Fabio Rizzi, non ha convinto le opposizioni che dai banchi della seduta di martedì 16 febbraio hanno rincarato le accuse dell’operato della maggioranza con una pioggia di critiche.

«La fiducia che lei a riposto nei suoi collaboratori ha rimesso nuovamente questa Regione in una posizione di debolezza – ha detto il consigliere Pd Brambilla – Ad un certo punto tutto questo deve portare ad un assunzione di responsabilità politica». Anche il capogruppo Pd Alessandro Alfieri rincara: «Maroni ha scaricato Il suo braccio destro Rizzi al quale aveva affidato le chiavi della sanità lombarda. Troppo facile. Ha avuto tre anni di tempo per segnare discontinuità con gli scandali del passato. Ha fallito. Adesso c’è solo una strada percorribile: le sue dimissioni.  Domani presenteremo la mozione di sfiducia.»

Molto duro l’intervento anche dal Movimento 5 Stelle intervenuto in aula con il consigliere Buffagni: «come facciamo a considerare una buona riforma quella portata avanti da chi oggi ha dimostrato di agire per interesse personale – ha detto il consigliere -.Oggi avete fatto in fretta a scaricare Rizzi ma è arrivato il momento di ridare voce ai cittadini e tornare a votare».

Un fermo atto d’accusa è arrivato anche da Umberto Ambrosoli di Patto Civico, sfidante di Maroni alle ultime elezioni regionali, che rivolgendosi al presidente ha detto: «non sono bastate le ramazze verdi con le quali si è presentato nel passato, non bastano neanche le minacce di denuncia a chi si fosse azzardato ad accostare la parola tangenti alla sanità lombarda perché oggi non siamo noi a farlo ma i suoi collaboratori. In questa legislatura è il secondo gravissimo episodio e questo è il segno della sua inadeguatezza».