Le Regioni danno il via libera al piano-inceneritori
È la norma prevista dallo Sblocca Italia e rischia di vanificare il percorso di spegimento dell'inceneritore Accam. Contrarie solo Lombardia e Campania
Lombardia e Campania si trovano da sole: tutte le altre Regioni hanno detto sì alla rete di inceneritori prevista dal “famigerato” articolo 35 dello Sblocca Itali.
Il ministro dell’Ambiente Galletti ha annunciato che la Conferenza Stato-Regioni relativa alla rete nazionale di ‘termovalorizzatori’ ha dato il via libera al piano. Uniche Regioni contrarie: la Lombardia e Campania. Il decreto stabilisce una rete nazionale che gestisca la quantità dei rifiuti (che possono essere inviati fuori dai territori in cui vengono prodotti) e per il territorio varesino significa la ri-apertura della partita di Accam. I Comuni soci del Consorzio Accam avevano approvato, con il sostegno della stessa Regione, per il superamento dell’inceneritore di Borsano entro il 31 dicembre 2017. Ora la decisione del governo, avvalata da quasi tutte le Regioni, riapre i giochi: era lo scenario paventato da più parti.
La Lombardia non aveva mai fatto mistero del timore di dover finire a «bruciare i rifiuti degli altri». «Un risultato pessimo quanto scontato per la Lombardia» ha commentato l’assessore all’ambiente di Regione Lombardia, Claudia Terzi. «Tutto l’impianto normativo resta identico e questo penalizza Regioni virtuose come la nostra che sarà costretta a mantenere i suoi impianti, anche quelli in fase di dismissione, e a farsi carico dei fabbisogni degli altri territori, in questi anni incapaci di gestire l’emergenza rifiuti». «Come Regione non siamo disposti a mettere sulle spalle dei nostri cittadini le incapacità politiche e gestionali degli altri. Andremo avanti con il ricorso alla Consulta già presentato». Più diretto Paolo Grimoldi della Lega Nord: «La Lombardia diventerà pattumiera d’Italia»
Il ministro Galletti ha commentato: «Questo piano parte dal presupposto che tutte le regioni arrivino al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Europa, quindi che tutte le regioni arrivino al 65% di raccolta differenziata e che tutte colgano gli obiettivi di produzione dei rifiuti del 10%; fatto questo conteggio si individua ancora la necessità, del Paese in questo caso, di incenerimento, che equivale a otto termovalorizzatori».
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