Maroni scrive al Ministro: “Diteci se i frontalieri devono pagare la sanità”

« Non esiste alcuna delibera regionale ma solo una circolare del Ministero» . Il direttore generale del Welfare Walter Bergamaschi chiarisce la questione della tassa sanitaria che dall’estate scorsa i frontalieri sono sollecitati a pagare: « Quando abbiamo ricevuto quella circolare – ricorda il direttore – abbiamo dato indicazioni ai territori per ricordare il pagamento a chi si fosse presentato agli sportelli sanitari dichiarandosi frontaliere. Il nostro problema, però, era capire se quel pagamento fosse un contributo o una tassa. In quest’ultimo caso la competenza sarebbe stata dell’Agenzia dell’entrate».

Il dubbio della fondatezza di quel pagamento è emerso successivamente, quando i sindacati dei frontalieri si sono presentati in Regione sostenendo che i lavoratori d’oltre confine pagano già le tasse in Svizzera, tasse da cui si ottengono i “ritorni” che vengono versati agli enti pubblici dei comuni di residenza : « Quella tesi, sommata al fatto che l’atteggiamento verso i frontalieri non era omogeneo nei diversi distretti – spiega ancora Bergamaschi – ha fatto sorgere qualche dubbio su come procedere. Esiste  un’interrogazione parlamentare che sollecita la corretta interpretazione della circolare. È stata presentata una mozione anche in Consiglio per fare chiarezza sulla vicenda. Da parte della Direzione regionale, lo ribadisco, non c’è stato alcun atto, abbiamo solo inoltrato la circolare del Ministero e dato istruzioni».

Vista la poca chiarezza e dati gli accordi bilaterali che entreranno in vigore nel 2018, Regione Lombardia scriverà al Ministro Lorenzin per chiedere ufficialmente l’interpretazione della circolare così da fugare ogni dubbio e adottare un comportamento univoco.