Nella terra degli orsi con le foto di Valerio Ferraro
La mostra fotografica è in programma dal 17 al 20 marzo allo spazio Futuro Anteriore di via Speri Della Chiesa
Un viaggio nella terra dell’orso Grizzly grazie agli scatti meravigliosi di Valerio Ferraro. Dal 17 al 20 marzo lo spazio
Futuro Anteriore di via Speri della Chiesa a Varese, ospita questa suggestiva mostra dedicata alla natura più selvaggia.
L’autore – Valerio Ferraro, fotografo naturalista, vive a Malnate e fin da giovanissimo è attratto dal fascino della natura e dalla vita avventurosa. Dalla fine degli anni ’90, la passione per la natura e la fotografia lo porta a viaggiare in compagnia della sua attrezzatura fotografica. Ha frequentato corsi di reportage, composizione e camera oscura. I suoi scatti sono stati pubblicati su riviste naturalistiche e hanno partecipato a svariati concorsi. Avifauna e mammiferi sono i suoi soggetti preferiti.
Non cerca solo l’aspetto documentaristico con le sue immagini, ma anche un lato artistico. Contrariamente a quanto molti pensano, fotografare la natura non vuol dire puntare l’obiettivo su fiori, piante, animali o paesaggi incontaminati, dando sfoggio della propria bravura nel gestire attrezzature e specifiche tecniche fotografiche, ma vuol anche dire entrare in contatto profondo con essa. Ciò significa innanzitutto rispettarla e tutelarla. Alla base di una buona fotografia naturalistica c’è molto: conoscenza, pazienza e costanza.
La mostra – “Kamchatka – viaggio nella terra degli orsi” è un lavoro fotografico realizzato nell’agosto 2014 nella zona del lago di Kuril, situato a sud della penisola della Kamchatka (parte nord- orientale della Siberia).
Questa penisola fa parte di quell’area conosciuta come “Anello di fuoco del Pacifico”. Dei suoi circa 200 vulcani, una trentina sono quelli considerati attivi. Un vero paradiso, una terra di contrasti con paesaggi straordinari: dai vulcani fumanti ai ghiacciai; dalle bollenti sorgenti d’acqua termale ai fiumi con acque fresche e brulicanti di salmoni; dalle foreste che ricoprono almeno un terzo della superficie alla tundra artica delle zone settentrionali. Per raggiungere il lago di Kuril le possibilità sono due: tre giorni di viaggio tramite mezzi a sei ruote oppure due ore di elicottero. Non sono presenti strade percorribili con mezzi propri, chiaro segno di luogo del tutto incontaminato. Le sponde del lago sono state il campo base per due settimane fotografiche concentrate sull’orso Grizzly di Kamchatka. In agosto, infatti, centinaia di esemplari affollano le spiagge per potersi facilmente immergere nel lago e pescare la gran quantità di salmoni Sockeye che passa di qui per la deposizione delle uova. La stagione riproduttiva dei salmoni è un evento spettacolare: nei maschi l’argento delle squame diventa intenso per attirare le femmine, e con grande tenacia a milioni risalgono i fiumi per incontrare l’amore. Lo spostamento tra un sito fotografico e l’altro avviene attraverso motoscafi guidati da ranger che vigilano l’area preoccupandosi dell’integrità del luogo.
Attraverso le 16 fotografie stampate in Fine Art presenti in mostra vengono rappresentati i momenti di vita quotidiana dell’orso Grizzly: la caccia, l’allattamento, la lotta per la sopravvivenza, …
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