“Il computer è mio e lo gestisco io”, la nuova donna è digitale
Laura De Biaggi è un'insegnante, ha una laurea in fisica e una carriera decennale in una multinazionale biomedicale. Ha fondato un gruppo a Varese che si chiama “Digidonna”, donne in rete per una rivoluzione digitale e tecnologica al femminile
Aveva una laurea in fisica e una carriera decennale in una multinazionale biomedicale ma Laura De Biaggi aveva anche due pallini fissi in testa che sette anni fa l’hanno portata ad un cambiamento.
Il primo ha cominciato a maturare durante le ore di lezione in facoltà quando guardandosi intorno si è resa conto di essere una delle pochissime donne presenti. Con l’inizio della sua carriera professionale, a contatto con ingegneri e scienziati, quella sua prima impressione le ha fatto nascere la voglia di cambiare le cose. La seconda fissazione riguardava la tecnologia digitale, un mondo che lei ha capito di volere trasmettere ed insegnare agli altri.
Così Laura De Biaggi, residente a Travedona Monate, ha cominciato ad insegnare nelle scuole superiori matematica e fisica, durante le sue ore curricolari, ma soprattutto ha cominciato ad insegnare coding, programmazione e cultura digitale in tantissime attività extracurricolari. Inoltre, al di fuori della scuola, ha iniziato ad impegnarsi in numerose iniziative associative che hanno lo scopo di far capire alle donne, adulte e bambine, che non devono pensare di diventare solo commesse o segretarie ma che nella scienza e nella tecnologia c’è un sacco di spazio anche per loro.
«Durante la mia carriera mi sono spesso sentita una mosca bianca, sola tra tantissimi uomini – racconta Laura -. Questo ha fatto maturare dentro di me un sentimento che non definirei femminismo, ma sicuramente una grande voglia di cambiare le cose e di cambiare questo preconcetto di genere. Perché siamo soliti immaginare le donne come commesse, segretarie o assistenti e ci stupiamo quando ricoprono ruoli più scentifici? I posti di lavoro nel mondo digitale sono in spaventosa crescita, non vorremo mica lasciarli tutti agli uomini».
Laura insegna alle superiori Dalla Chiesa di Sesto Calende. Insieme al giovane David Mammano, appassionato come lei di cultura digitale, e ad altri volontari ha avviato il Coderdojo di Varese, un movimento che si impegna per l’insegnamento della cultura digitali ai più piccoli. Un’esperienza è stata realizzata ad Albizzate, Brebbia e Somma Lombardo dove il prossimo 12 marzo terrà un nuovo corso di coding e programmazione per bambini dai 7 ai 12 anni presso il Biblio Lab.
Ma il prossimo 4 marzo, insieme ad un gruppo di donne come lei, ha organizzato un altro appuntamento decisamente interessante a Varese. «Questo gruppo varesino è nato sulla scorta di un’esperienza cominciata per me in Canton Ticino – racconta Laura -. Con altre 5 ragazze avevamo avviato “Girls Geek Dinners”, una serie di eventi destinati alle donne appassionate di tecnologia e nuovi media. Adesso, invece, sono in un gruppo di Varese che si chiama “Digidonna”, donne in rete per una rivoluzione digitale e tecnologica al femminile”. Il 4 marzo organizzeremo un incontro al caffè Biffi di piazza Podestà su creatività e tecnologia con speaker che si occupano di design, ricerca e stampa 3d».
Laura insegna attualmente anche in un laboratorio di robotica per ragazze in un istituto comprensivo Da Vinci di Saronno. In questo progetto insegna insieme ad un partner del Fab Lab di Milano a costruire e programmare un robot. Fa parte di un altro suo impegno nel club “Girls code it better”, destinato alle ragazze delle scuole secondarie di primo grado, in cui vengono fatti progetti, sviluppati siti web, app, videogame e robot.
«In questi appuntamenti le bambine sono interessatissime e partecipi – racconta Laura – ma se chiediamo loro se si immaginano da grandi a fare un lavoro legato alla tecnologia sono ancora troppo poche quelle che rispondo positivamente. Ma piano piano ci stiamo lavorando».
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