Premio a Lugano per Ivan Basso
Grande entusiasmo ieri sera (sabato 27 febbraio) all’Hotel Parco Paradiso, a Paradiso, dove si è svolta la premiazione con protagonista Ivan Basso. Il premio voluto dall’associazione “I 30 Saggi (?) Arrotini”

Grande entusiasmo ieri sera (sabato 27 febbraio) all’Hotel Parco Paradiso, a Paradiso, dove si è svolta la premiazione con protagonista Ivan Basso. Il premio voluto dall’associazione “I 30 Saggi (?) Arrotini”, è stato assegnato per la quinta volta e nell’albo d’oro il nome del campione varesino segue quelli di Tony Rominger, Rubens Bertogliati, Stefano Garzelli e Paolo Bettini.
A consegnare il riconoscimento sono stati i “saggi” Elio Calcagni e Claudio Bertarelli e con loro il presidente del Velo Club Lugano Andrea Prati.
«In questi primi mesi lontano dalle gare ho potuto apprezzare la bicicletta sotto altri aspetti – ha affermato Ivan – non esiste solo l’agonismo, la bicicletta è felicità, vita e benessere». Il corridore di Cassano Magnago, accompagnato dalla moglie Micaela, ha poi continuato: «Quest’anno sarà per me un momento importante per potere capire cosa potrò portare come valore aggiunto nel contesto del team Tinkoff . Sarà un 2016 molto impegnativo per m».
Durante la serata ci sono stai dei simpatici siparietti con gli altri ex professionisti Gianluca Pierobon e Patrick Calcagni: «Da ragazzino qualche volta mi aggregavo ai professionisti varesini come Pierobon e li seguivo finchè potevo negli allenamenti – ha sottolineato Ivan – con Patrick siamo stati protagonisti come avversari in molte belle gare giovanili nel Varesotto».
La motivazione del premio oltre che riconoscere i meriti acquisti nella sua carriera agonistica ha sottolineato le grandi doti di comunicatore e la disponibilità del veresino, e anche in quest’occasione Basso si è dimostrato tale: «Tutto quanto ho appreso durante il mio periodo agonistico in bicicletta, compreso i due anni lontani dalle gare, mi è utile ora che sono parte integrante nella gestione di un team importante».
Ciclismo professionistico, ma anche attenzione al ciclismo giovanile: «Da diversi anni sono vicino al Gruppo Sportivo Prealpino, società sportiva giovanile che porta il mio nome sulla propria maglia, ho poi in serbo delle nuove iniziative rivolte ai giovani».
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