Sanità dei frontalieri: “Sospese le richieste di pagamento”

Approvata alla Camera una mozione dedicata ai frontalieri. Tra le novità anche la previsione di uno statuto dei diritti

È stata approvata alla Camera dei Deputati, questa mattina, una mozione presentata dal Partito Democratico sui rapporti tra Italia e Svizzera che riguarda in particolare le tematiche del frontalierato e dei ristorni.

Il provvedimento, in favore delle province italiane di frontiera con la Svizzera, ribadisce la necessità di garantire che ai Comuni di frontiera siano assicurate somme equivalenti al gettito dei ristorni oltre al costante coinvolgimento delle istituzioni locali interessate e dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori frontalieri e una previsione per la destinazione dell’eventuale extragettito fiscale al potenziamento delle infrastrutture delle zone di confine.

Sul tema delle somme richieste ai frontalieri per l’assistenza sanitaria si chiarisce: «Le Regioni – commenta in una nota Maria Chiara Gadda, tra i primi firmatari della mozione – devono sospendere ogni iniziativa che introduce in modo improprio modalità di pagamento da parte dei frontalieri e titolari di pensione Svizzera per accedere alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. L’approvazione della mozione presentata dal Partito Democratico e dalla maggioranza porta finalmente chiarezza su questo punto che ha provocato grossi disagi a numerose persone della provincia di Varese. Maroni e la Lega avrebbero dovuto dare queste indicazioni alle aziende sanitarie del nostro territorio, invece che fomentare questa polemica strumentale e dannosa per i cittadini».

«La mozione che mi vede tra i primi firmatari rappresenta un atto concreto che rafforza l’attenzione del Parlamento italiano nei confronti delle migliaia di lavoratori transfrontalieri, un tema decisivo per la provincia di Varese così come dell’Italia settentrionale. La mozione presentata dal PD fin dallo scorso luglio, e frutto di una intensa interlocuzione con il governo in questi mesi, fissa alcuni punti fermi a garanzia delle nostre comunità: si ribadisce come la nuova disciplina fiscale tra i due Paesi potrà essere introdotta solo se non ci saranno azioni discriminatorie nei confronti delle imprese e degli italiani occupati e attivi professionalmente in Svizzera. Una clausola di salvaguardia fondamentale per salvaguardare il principio della libera circolazione. Su questo principio cardine dei trattati con la Svizzera  il Partito Democratico così come il Governo non faranno sconti. La nostra posizione a tutela dei lavoratori italiani è stata immediatamente attaccata dai leghisti  ticinesi sul loro giornale ufficiale, nel complice silenzio dei leghisti italiani”.

Tra gli altri contenuti, la mozione pone per la prima volta il tema dell’adozione di uno Statuto del frontaliere per garantire nell’ordinamento questa figura professionale.

«L’approvazione integrale della mozione del Pd in favore dei lavoratori frontalieri è motivo di soddisfazione e fa chiarezza su quattro punti: la libertà di circolazione, la libertà di impresa, la garanzia per diritti dei lavoratori e l’ attenzione al territorio – commenta il deputato Angelo Senaldi -. Una mozione che impegna il governo a richiedere un chiarimento formale alla Confederazione elvetica in merito alle decisioni discriminatorie assunte dal Canton Ticino. in contrasto con gli accordi di libera circolazione. Siamo impegnati affinché i lavoratori italiani nella confederazione elvetica siano tutelati anche nei confronti delle spinte e delle campagne xenofobe di alcuni Partiti della destra ticinese. Gli impegni assunti dal Governo con il parere favorevole alla mozione riguardano il processo di armonizzazione fiscale temperato con l’estensione della franchigia ai frontalieri, prevista dalla legge di stabilità 2015; la garanzia del ristorno per i comuni di confine; la sospensione della norma sul pagamento da parte dei lavoratori delle prestazioni del Servizio Sanitario nazionale, l’introduzione dello statuto del frontaliere oltre all’utilizzo dell’eventuale extra gettito derivante dall’entrata a regime del trattamento fiscale Irpef dei frontalieri destinato a potenziare le infrastrutture nelle zone di confine con la Svizzera».

“La Camera ha approvato la mozione del Pd e della maggioranza che tutela i diritti degli oltre 62mila frontalieri italiani che lavorano in Svizzera. Il Governo ha accolto integralmente le nostre proposte che puntano ad armonizzare gradualmente il trattamento fiscale, a garantire i ristorni fiscali per i comuni di confine, a valorizzare lo statuto del frontaliere, ad escludere i frontalieri dai pagamenti per l’assistenza sanitaria, ad utilizzare le eventuali entrate extra gettito per potenziare le infrastrutture di trasporto locale e tutelare l’ambiente. Abbiamo impegnato il governo italiano ad agire su quello svizzero, affinche’ siano impedite da parte delle autorita’ del Canton Ticino azioni discriminatorie nei confronti dei frontalieri e delle imprese italiane. Come si vede la tesi sostenuta dalla Lega, che Renzi abbia sacrificato i frontalieri per raggiungere l’accordo sul rientro dei capitali, e’ priva di ogni fondamento”. Lo dichiara Daniele Marantelli, della presidenza del Gruppo Pd della Camera. “Noi siamo amici della Svizzera e abbiamo da sempre solide relazioni culturali economiche e sociali anche con il Canton Ticino. Oggi il Parlamento Italiano assume decisioni che puntano a consolidarle nell’interesse di entrambi i Paesi e, solo nella chiarezza dei rapporti, si impegna a ratificare il complesso accordo tra Italia e Svizzera che ha un’importanza storica e fa compiere un grande passo avanti nell’affermare tra i due Paesi principi di trasparenza e libero scambio”.

«I lavoratori frontalieri appartengono al Sistema sanitario nazionale come tutti gli altri lavoratori italiani: lo ha detto oggi, alla Camera, Luigi Casero, viceministro dell’Economia e delle finanze. Maroni ha sbagliato, ora Regione Lombardia restituisca i soldi ai lavoratori che hanno già versato questo ingiusto contributo», lo dice Alessandro Alfieri, consigliere regionale e segretario regionale del Pd, dopo che questa mattina, la Camera dei Deputati ha approvato la mozione sui frontalieri, sollecitata dal Partito democratico lombardo e presentata dai suoi deputati. Il viceministro, esprimendo il parere del Governo sull’atto in votazione, ha anche aggiunto che «dopo questo primo chiarimento pubblico, interverrà direttamente il Ministero della Salute su quella circolare per ribadire il concetto e sconfessare l’errata interpretazione della Ats che i frontalieri, non partecipando alla fiscalità italiana, non potevano accedere al Sistema sanitario nazionale in modo gratuito – fa sapere Alfieri –. A questo punto Regione Lombardia e in particolare l’assessore alla Sanità, ovvero lo stesso presidente Maroni, dovranno rimediare all’errore, evitando, naturalmente, che si ripeta in altre province di confine».

Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Febbraio 2016
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  1. Avatar
    Scritto da peter_vanzanten

    Segnalo che una mozione parlamentare non comporta vincoli giuridici per il governo, che puo’ semplicemente ignorarla.
    Il titolo e i contenuti dell’articolo generano ulteriore confusione in un campo dove gia’ ve n’e’ troppa.
    Ad oggi la situazione rimane invariata.

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