Si scaldano i motori per la festa di San Biagio
Il Santo protettore della gola a cui è dedicata un’antica chiesetta cittigliese posta sulla collinetta a circa 200 mt dalla stazione e dall’ospedale

Subito dopo la festa patronale di San Giulio (31 gennaio) la comunità di Cittiglio festeggia anche San Biagio, il Santo cui è dedicata un’antica chiesetta cittigliese (posta sulla collinetta a circa 200 mt dalla stazione e dall’ospedale, inserita nella frazione San Biagio) ove, per tradizione, il 3 febbraio (ricorrenza del santo) e la domenica successiva, si rinnova il rito della benedizione della gola essendo il santo vescovo Biagio protettore contro ogni tipo di mal di gola. Il programma predisposto per la ricorrenza è il seguente:
Mercoledì 3 febbraio: ore 20,30 S. Messa con benedizione della gola; al termine, incanto dei canestri, falò, panettone e vin Brulè;
Domenica 7 febbraio: ore 9,30 S. Messa con benedizione della gola; al termine, distribuzione del pane benedetto e incanto dei canestri.
La festa si svolgerà con qualunque condizione di tempo ed il ricavato sarà destinato a finanziare i nuovi scavi archeologici che prossimamente inizieranno sul sagrato di questa antica chiesa, dove la Soprintendenza archeologica e l’Università dell’Insubria, con il finanziamento della parrocchia, della Fondazione per il Varesotto e del “Gruppo Amici di San Biagio” indagheranno l’area dell’antico cimitero tardo medioevale alla ricerca di informazioni utili a completare la storia di questa antica chiesa valcuviana.
Nella chiesa romanica di San Biagio dal dicembre 2006 al giugno 2009 si erano già compiuti importanti scavi archeologici diretti dalla Soprintendenza di Milano che avevano riportato alla luce importanti tracce architettoniche, testimoni del lungo passato di questo edificio sacro. Oltre alle murature, però, hanno rivisto la luce alcuni dipinti (tra cui quello particolarissimo della Chimera) e una ventina di tombe ad inumazione sia di adulti che di bambini.
Tutti questi reperti sono stati affidati all’università dell’Insubria. Lo scorso anno l’equipe del professor Giuseppe Armocida assieme alla dott.ssa Marta Licata hanno studiato i resti rinvenuti nelle tombe in San Biagio e raccolto i dati, in attesa di procedere con una pubblicazione dedicata alla chiesetta cittigliese.
L’interesse suscitato da questi studi ha consigliato a tutte le figure istituzionali che seguono i restauri di San Biagio di proseguire gli scavi archeologici anche sul sagrato della chiesa così da poter completare lo studio iniziato nel 2015.
Il progetto è stato presentato alla Fondazione per il Varesotto la quale lo ha ritenuto meritevole e lo ha finanziato con un contributo di 10.000 euro, cui si aggiungeranno altrettanti fondi (dall’Università dell’Insubria e dal “Gruppo Amici di San Biagio”) necessari per poter aprire il cantiere, probabilmente entro la fine del prossimo mese di marzo.
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