“Sulla Caserma dei Carabinieri un silenzio insopportabile”
Il sindaco Marco Cavallin ricostruisce la storia del progetto avviato nel 2004 e mai concluso. 800mila euro già spesi per un'opera che rischia di non essere mai inaugurata
![Induno Olona Caserma carabinieri](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2016/02/induno-olona-caserma-carabinieri-517746.610x431.jpg)
L’Amministrazione comunale di Induno Olona cerca di smuovere “l’insopportabile silenzio” sulla Caserma incompiuta.
Dopo la lettera inviata al Ministro Delrio e al Provveditorato alle Opere pubbliche, il sindaco Marco Cavallin, mette nero su bianco la storia di questa incompiuta, nata sull’onda di un’emozione e congelata a metà strada dalla “malagestione delle opere pubbliche”.
“La decisione di costruire una stazione dell’Arma a Induno venne presa sull’onda dell’emozione per il drammatico assassinio di due guardie giurate presso il nuovo supermercato Esselunga ai Prà da Sott, avvenuto il 30 gennaio 1999 – scrive il sindaco in un comunicato stampa – e il cantiere venne fisicamente avviato nel 2004 su un ampio terreno in via Sangiorgio, nel cuore di una delle zone residenziali di Induno Olona, messo a disposizione gratuitamente allo Stato dal comune di Induno Olona.
Il cantiere ha avuto vita travagliata e si è bloccato a metà poiché in origine era stata finanziata solo la costruzione della stazione, e non anche quella della palazzina degli alloggi. La spesa per il primo lotto è stata di circa 800.000 euro e il primo cantiere si è concluso nel 2013. Secondo la legge, tuttavia, un presidio dei Carabinieri non può funzionare senza l’annesso alloggiamento per il personale: i 400.000 euro ritenuti necessari per completare anche la palazzina degli alloggi (di cui oggi sono state gettate solo le fondamenta) furono promessi pubblicamente e in mia presenza dall’allora ministro Lupi nel 2014, all’interno del decreto “SbloccaItalia”. Oggi però di quei soldi si sono perse le tracce”.
“Allo stato attuale – prosegue – la nostra caserma giace quindi incompleta, chiusa, in preda all’incuria esterna e rappresenta plasticamente la malagestione delle opere pubbliche a cui troppo spesso siamo abituati ad assistere in Italia; come se non bastasse, il tema della sicurezza è uno dei più avvertiti dai cittadini e dunque è sempre più difficile giustificare ai loro occhi una simile situazione di stallo.
E’ notizia poi di poche settimane fa che la caserma di Vergiate, “gemella” di quella indunese per progettazione e iter realizzativo, è stata finalmente aperta, sia pure dopo molti anni dal suo completamento; il silenzio totale su quella di Induno è per noi a questo punto davvero insopportabile“.
“Come sindaco io (e il mio predecessore Maria Angela Bianchi) non mi stanco di sollecitare chi di dovere a prendere una decisione; tuttavia dal Provveditorato alle Opere Pubbliche della Lombardia, da cui dipende la cantierizzazione dell’opera, arrivano notizie negative circa l’intenzione concreta di proseguire, concludere i lavori degli alloggiamenti e dunque mettere in funzione la caserma.
Chiediamo dunque come Amministrazione Comunale di Induno Olona di avere precise informazioni su quali siano i reali, concreti e attuabili progetti che su questo manufatto abbia il Governo; riteniamo necessario che l’opera giunga a compimento e possa essere destinata all’uso per la quale è stata concepita e finanziata in origine, cioè un presidio delle Forze dell’ordine”.
“Se ciò non fosse possibile – conclude la nota – l’Amministrazione che guido si dà tuttavia disponibile ad acquisire lo stabile e le pertinenze al patrimonio comunale – una volta completate dal Provveditorato – per potervi dare una destinazione sociale di chiara utilità e rendere dunque meno inutile, agli occhi dei cittadini contribuenti – la cospicua spesa sostenuta dallo Stato per realizzarle”.
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