«Umiliante l’offerta di aiuto della Svizzera per le nostre fogne»
In una nota i consiglieri del gruppo di minoranza "Vento Nuovo" commentano la lettera inviata dal Governo cantonale alla Regione Lombardia

La lettera inviata dal Governo cantonale alla Regione Lombardia non sorprende Marco Prestifilippo e Franco Pozzi, consiglieri comunali di opposizione a Porto Ceresio: «Chissà perché non siamo sorpresi della decisione del Governo ticinese di scrivere a Milano, in Regione Lombardia, per chiedere di attivarsi in merito agli sversamenti di acque luride nel lago Ceresio – scrivono oggi in un comunicato stampa – Forse ad essere sorpresi sono coloro, persone ed Enti, che fino a ieri minimizzavano o addirittura negavano l’esistenza di un problema diffuso e complesso, etichettandolo come “limitato e sporadico”, magari frutto del “troppo pieno”. Oggi il troppo pieno lo hanno manifestato gli svizzeri e riteniamo, da cittadini di Porto Ceresio, che tale aiuto sia umiliante».
«Sia inteso – prosegue il documento firmato dai due consiglieri del gruppo Vento nuovo – intanto ringraziamo i ticinesi per la disponibilità ad offrire soldi e tecnici, ma riteniamo umiliante dover risolvere un problema denunciato da anni, facendoci offrire soldi da uno Stato vicino. Cristallizza l’incapacità di una serie di persone nel risolvere un problema prima non visto, poi minimizzato. Accettare quei soldi significa ammettere che il problema è reale, accettare quei soldi significa secondo noi “svendere” un pezzetto della nostra sovranità locale».
Ma, ammettono, potrebbe anche essere una soluzione: «Accettare quei soldi, forse, è l’unica mossa intelligente da fare per il futuro di Porto Ceresio e dell’intero lago. Se questo dovesse essere l’indirizzo della Regione, chiediamo che si crei una cabina di regia mista, che si utilizzino competenze e risorse ticinesi, non solo quelle economiche. L’attuale Giunta è a fine mandato, ma farebbe bene ad interessarsi subito della proposta del Dipartimento del territorio ticinese, almeno da lasciare il ricordo di aver fatto una cosa sul capitolo fogne, una di numero: ammettere in extremis che la minoranza aveva ragione».
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