Crescono le donazioni di sangue: “Varese provincia autosufficiente”
Si è svolta sabato mattina, 12 marzo, l’Assemblea provinciale dell'Avis: numeri, ma anche fatti al centro dell’attenzione per tirare le somme dell’anno passato e fare progetti per il futuro
È un ritratto complesso ma positivo quello che emerge quest’anno leggendo i dati contenuti nella relazione dell’Assemblea annuale di Avis Provinciale Varese, ente di coordinamento delle 43 Avis Comunali, attivissime sentinelle che rappresentano un presidio territoriale fondamentale per la promozione del dono e della solidarietà.
I numeri infatti ci dicono che il nostro territorio si conferma autosufficiente rispetto al bisogno di sangue. A fine 2015 il totale dei donatori attivi era pari a 24.283. In termini assoluti c‘è stata una diminuzione rispetto al 2014 di soli 112 donatori attivi (nel 2014 rispetto al 2013 la diminuzione era stata di 345 donatori).
Per contro vi è stato un aumento del numero delle donazioni totali che si sono attestate quasi a quota 43 mila (per la precisione 42.911 con un amento di 705 unità rispetto al 2014); l’aumento delle donazioni non è in contrasto con il lieve calo dei donatori: i donatori sono sempre più attenti alla chiamata e la diminuzione dei donatori può essere riferita a soggetti che magari da tempo non effettuavano donazione e che vengono pertanto cancellate dai registri dei donatori attivi.
La raccolta avviene presso le strutture pubbliche di Varese, Busto Arsizio, Saronno, Tradate, Luino, Cittiglio, Angera e la struttura Avis di Gallarate. Positivo il dato relativo all’aumento delle donazioni che rappresenta una inversione di tendenza rispetto al passato (nel 2014 rispetto al 2013 vi era stata una diminuzione di 1.732 unità) e fa ben sperare per il futuro.
L’identikit del donatore? Tra i donatori sono più gli uomini che le donne (15.323 mila donatori totali contro 8960 donne). Le donne sono più presenti nella fascia di età più giovane compresa per lo più fra i 36 e i 45 anni. La diminuzione dei nuovi donatori e il progressivo spostamento in avanti dell’età media degli stessi rappresentano aspetti importanti da monitorare sui quali l’associazione lavorerà nel futuro, al fine di contrastare il fisiologico invecchiamento dei donatori, che deve essere controbilanciato appunto dall’ingresso di nuove leve.
«Il 2015, per il sodalizio varesino, è stato nel complesso un anno positivo – dice il presidente di Avis Provinciale Varese, Gianpiero Badanai – nel quale sono state portate avanti diverse iniziative sia aderendo a proposte di Avis nazionale, come per esempio sulla tematica di Expo, che proponendo temi più legati alle realtà locali».
Tra i fiori all’occhiello di Avis Provinciale non si può non citare la realizzazione del Vademecum informativo; sul territorio ci sono in particolare le iniziative legate al mondo della scuola, ma anche la grande attenzione ad aspetti burocratico-amministrativi e associativi, sui quali il supporto della struttura provinciale risulta fondamentale. «Basti pensare – sottolinea sempre Badanai – alla mattinata che abbiamo voluto dedicare, proprio nel giorno dell’assemblea annuale, all’illustrazione delle nuove linee guida in materia di qualità e sicurezza delle donazioni».
Per il 2016 anno? I riflettori sono puntati sulle attività di comunicazione e di promozione, al fine di continuare nell’opera di sensibilizzazione sulla tematica del dono. «Stiamo anche pensando di commissionare una ricerca con criteri scientifici – dice Badanai – per approfondire il tema della scarsa partecipazione associativa e della mancanza di persone che vogliano assumere ruoli di dirigenza all’interno dell’associazione. Un fenomeno non nuovo, ma che sta diventando sempre più di stringente attualità».
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