Dario Fantinato, Antonio Guidotti: i ricordi di chi era loro vicino
I ricordi di chi era più vicino alle due vittime del tragico incidente aereo di domenica 20 marzo
Erano davvero conosciute e amate le due vittime del tragico incidente in autogiro di ieri, domenica 20 marzo 2016: in questo articolo raccogliamo alcuni ricordi di chi è stato loro più vicino.
IL RICORDO DI DARIO FANTINATO
Giancarlo Pignone, direttore commerciale della Fantinato Group
Giancarlo Pignone è stato tra i primi ad accorrrere sul luogo dell’incidente: il rapporto che lo legava a Dario Fantinato era qualcosa di più che un sodalizio professionale.
«Io perdo l’amministratore della società per cui lavoro, ma soprattutto perdo un amico e perdo un fratello. E penso a suo figlio Davide, che era la luce dei suoi occhi e compirà sette anni ai primi d’aprile. Suo papà era il suo mito e il suo faro».
Pignone ha conosciuto Fantinato nel 2009: «Le nostre vite si sono incrociate nel 2009, quando ancora lavoravo con don Mazzi. Quando poi decisi di andarmene e cambiare, lui mi prese al suo fianco e mi portò nel suo gruppo. Condivisi con lui molti passi importanti: come il passaggio di proprietà all’Emmetre del totale delle quote dei supermercati Carrefour che aveva in gestione».
Di lui, con la voce ancora rotta dal dolore, dice: «Dario era una delle persone più buone e generose che abbia mai conosciuto. Sapeva farsi rispettare da tutti per la generosità e l’attenzione che sapeva dedicare agli altri. Era pieno di progetti, non si arrendeva mai, aveva una straordinaria visione ottimistica della vita e sapeva contagiarti in tutto. L’unica cosa su cui non mi aveva mai contagiato era il volo, anche se ho volato con lui alcune volte. Ma lo chiamavo anch’io Comandante, come facevano i suoi compagni di passione. Era un bravo comandante nel volo, ma anche nella vita».
«Conoscendolo, non può essere successo questo incidente per un suo errore: era una persona attentissima, grande appassionato di volo, ma prudente. Il suo motto era: “Se il limite è 100, mai andare oltre i 90”. Aveva un grande rispetto per le procedure. Ha fatto provare l’ebrezza del volo a diverse persone, me compreso: ma aveva rispetto per chi portava con sè, volava prudentemente e non a velocità sostenuta, per far godere del volo senza spaventare».
Il Presidente della Provincia Gunnar Vincenzi
«La prematura e tragica scomparsa di Dario Fantinato è una perdita per l’intero nostro territorio. Non solo voglio ricordare l’imprenditore determinato e attento alle esigenze dell’azienda e dei dipendenti, innovativo ma concreto, ma anche il suo significativo ruolo svolto a favore delle realtà imprenditoriali nel confronto con gli organi istituzionali del territorio. Come sindaco del Comune di Cantello non potrò mai dimenticare la sua franchezza e la sua disponibilità alla collaborazione con l’amministrazione comunale. Un forte ed affettuoso abbraccio rivolgo ai familiari tutti, in particolare, alla moglie e al piccolo Davide».
Andrea Civati, consigliere comunale del comune di Varese
«Ho conosciuto Dario Fantinato grazie alla sua passione per Varese. Una passione mai ideologica ma legata alla vicinanza alla comunità che lo aveva fatto crescere. Più di una volta mi spronò a investire nell’innovazione. Un uomo pieno di energia e slancio verso il futuro che aveva saputo creare un’eccellenza nel settore alimentare.
Un sentito abbraccio alla sua famiglia e all’azienda».
Marco Colombo, imprenditore nel settore alimentare
«Purtroppo oggi ci ha lasciato un amico, un grande uomo, che ha fatto tanto per Varese e la sua comunita’, Dario Fantinato patron del Fantinato Group. E’ precipitato con un ultraleggero, la sua passione, al campo volo dell’Oasi di Cassano. Lo sentivo piu’ volte al giorno ed era una colonna portante della nostra associazione Aime, presidente del comitato scientifico e persona sempre disponibile ad ogni nostra esigenza. Ricordero’ per sempre il primo giorno di primavera, pensando che un fiore dell’economia varesina, in questo giorno speciale ci ha lasciato per diventare una stella che ci indichera’ il futuro cammino».
IL RICORDO DI ANTONIO GUIDOTTI
Dino Azzalin, past president (2000-2011) dell’albo odontoiatri
«Ci ha lasciato da persona felice: negli ultimi tempi era particolarmente sereno perchè aveva raggiunto, insieme, maturità professionale e forma fisica».
Azzalin, medico dentista e presidente dell’Ordine, ricorda per prima cosa che: «Conoscevo, innanzitutto, molto bene suo padre, Cesare Alberto Guidotti, che aveva fondato lo studio di via XX Settembre a Varese, in cui anche Antonio lavorava: un grande studio, storico, con persone di straordinaria professionalità».
Di Antonio, Azzalin precisa che: «Era attento e competentissimo, e non perdeva mai un corso di aggiornamento. Dedito con scrupolo al lavoro, aveva però una vera e propria passione per l’aria aperta e per tutti gli sport».
Era infatti: «Un vero campione di Triathlon, la disciplina che unisce corsa, nuoto e bicicletta (era tesserato Canottieri Gavirate e Varese Triathlon, NDR). E in bicicletta si è presentato spesso ai corsi d’aggiornamento: era per lui un modo per conciliare la professione con gli allenamenti».
«Recentemente ci eravamo visti spesso – spiega Azzalin – perchè dovevo comprare una macchina per la Tac, e mi ero rivolto, per scegliere quale acquistare e imparare a usarla, proprio a lui, giovane e brillante collega. Alla fine comprai proprio il modello che usava lui».
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