Elezioni: le strategie opposte di Busto e Varese
Nel capoluogo le primarie le ha fatte il Pd mentre a Busto è stato scelto un civico appoggiato da ex-centrodestra; le vuole usare, invece, il centrodestra per dirimere la matassa Reguzzoni-Antonelli
Busto Arsizio, si sa, è una città che ama distinguersi soprattutto dal capoluogo Varese al quale non ha mai voluto riconoscere pienamente il ruolo di leadership. Anche, e soprattutto, in politica. Così accade che il Pd, campione delle primarie, scelga il candidato sindaco senza passare dalla consultazione dei cittadini e faccia un’alleanza con una lista con a capo Gianfranco Bottini, un esponente che fino a qualche mese fa era tra i leader provinciali prima di Forza Italia (assessore a Busto e in Provincia) e poi di Ncd.
Il centrodestra, invece, sceglie le primarie per decidere il candidato sindaco per uscire dallo stallo del dualismo tra Paola Reguzzoni della Lega Nord ed Emanuele Antonelli (ex-Pdl candidato di parte di Forza Italia e alcune civiche come Busto Grande e Lega Civica) ma nella gara potrebbero rientrare anche Franco Castiglioni (Forza Italia) ed Eugenio Vignati degli Indipendenti di Centro.
Se si faranno delle primarie aperte al voto dei cittadini sarà un vero e proprio esperimento senza precedenti in Italia per entrambe le formazioni che, ad oggi, non si sono mai confrontate con questo strumento se non in situazioni limitate ai soli iscritti.
Una situazione diametralmente opposta a quella di Varese, dunque, dove il candidato del Pd è stato scelto con il voto dei cittadini e non senza sorprese, vista la sconfitta di Daniele Marantelli a favore di Davide Galimberti. Il candidato del centrodestra, invece, è stato scelto dalle segreterie che hanno chiamato in soccorso l’imprenditore Paolo Orrigoni, facendo infuriare la parte più centrista che ha lanciato Malerba.
Gallarate sta nel mezzo. Compito facile per il centrosinistra che ha ripuntato tutto sul sindaco uscente Edoardo Guenzani (con una coalizione che comprende anche SEL), mentre il centrodestra è ancora alla ricerca di un nome da contrapporre. Anche qui le primarie potrebbero sciogliere la matassa, se andasse a vuoto l’incontro previsto oggi a Milano: la Lega punta sul giovane Andrea Cassani mentre Forza Italia, per il momento, è rimasta a guardare.
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