Il nonno speleologo, la festa per gli 80 anni in grotta

La storia di Maurizio Negrini che con ottanta candeline all'attivo compie imprese impensabili pre la sua età ed è da esempio per esploratori che potrebbero essere suoi nipoti. Torta e spumante consumati sottoterra

Avarie

È davvero incredibile pensare come, alla veneranda età di ottant’anni, sia ancora possibile partecipare attivamente a imprese speleologiche che richiedono una buona dose di prestanza fisica e mentale, doti che spesso mettono a dura prova anche le prestazioni dei giovani.

Maurizio Negrini è l’esempio di come l’età, a volte, rappresenti solo un mero indicatore numerico, un riferimento anagrafico che non corrisponde esattamente alla tipologia di persona ad esso riferita.

Originario di Albiolo, in provincia di Como, da ormai alcuni anni è entrato a far parte del Gruppo Speleologico Prealpino, seguendo le orme del figlio Matteo per soddisfare a sua volta la curiosità, l’istinto che spinge a voler comprendere cosa sia la passione che attrae le persone verso il misterioso mondo sotterraneo delle grotte. E questa passione, in effetti, ha stregato e imprigionato anche lui, rendendolo “schiavo” della sete di avventura e di conoscenza, partecipando attivamente e con molto entusiasmo alle molteplici iniziative promosse e coordinate dal G.S.P.

A dispetto della sua età, Maurizio dimostra di avere una marcia in più, soprattutto quando prende parte ad escursioni davvero impegnative, dove è richiesto un sforzo fisico elevato e per lunghi periodi; nel corso del 2015, durante una spedizione in grotte del carso triestino, effettuò con altri speleologi la discesa nella Grotta Noe, una voragine a cielo aperto profonda 60 metri, oltre la quale partono gallerie ricche di concrezioni spettacolari.

Il pensiero di tutti fu soprattutto rivolto alle fasi di risalita, poiché la progressione su corda per tratti così lunghi richiedono sforzi non indifferenti, lo speleologo impegnato nelle manovre che lo riporteranno in superficie, in questo caso impiega mediamente almeno una decina di minuti per arrampicarsi. Maurizio, sbalordendo tutti, percorse il tratto verticale in 7 minuti, giungendo in superficie con ancora la voglia di tornare giù, per godersi nuovamente la discesa e, quindi, una seconda risalita.

Non abbiamo notizie di altri speleologi ancora in piena attività a 80 anni, crediamo che egli rappresenti un caso più unico che raro, certamente un esempio concreto per tutti gli altri, soprattutto quelli più giovani che, spesso, si trovano ad “arrancare” sfiancati dalla stanchezza. “Di che ti lamenti, guarda Maurizio che è tuo nonno!”. Questa è la frase che viene rivolta loro quando sono in difficoltà fisica, quando dicono di non farcela più. A quel punto non hanno giustificazioni, l’umiliazione è troppo grande per non spronarli a continuare, a superare il momento di debolezza e difficoltà. Nonostante le sue eccezionali doti fisiche, Maurizio è una persona mite, di animo buono e che tende a sottovalutarsi, tuttavia è una persona sempre disponibile e generosa, specialmente nei confronti del sodalizio del quale fa parte.

Tutti i soci del Gruppo Speleologico Prealpino hanno atteso con trepidazione il giorno del compimento del suo ottantesimo anno, avvenuto il 23 febbraio 2016, soprattutto perprendere parte ai festeggiamenti, che come nella migliore tradizione sono stati effettuati proprio sottoterra.

Per la festa è stata scelta la grotta “Tana della Volpe” di Brusimpiano: un luogo abbastanza accessibile per via del pubblico di amici e conoscenti che ha voluto essere presente allo spegnimento delle candeline.

 

Tutti insieme, trascinando i sacchi contenenti le vettovaglie, i suoi compagni di avventure lo hanno portato in fondo ad una grotta, dove hanno organizzato una festa davvero speciale, con un mix di antipasti, cucinando risotto ai funghi porcini e, soprattutto, fornendogli la torta del compleanno, riccamente guarnita con decorazioni varie e le immancabili candeline. Dopo il dolce e lo spumante per tutti i presenti, la consegna del regalo, gli applausi e le manifestazioni di amicizia e affetto che hanno messo a dura prova la sensibilità del festeggiato, quindi il ritorno in superficie, concludendo magnificamente la  celebrazione di un evento davvero speciale.

«Grande Maurizio, continua così, i tuoi amici al tuo fianco verso altri traguardi, pronti a festeggiare nuovamente le tappe future che certamente saprai conquistare, soprattutto grazie alla tua proverbiale energia», affermano gli amici del gruppo.

Il Gruppo Speleologico Prealpino ha sede a Clivio e vanta una quarantina di soci fra Varesotto e Comasco.

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Pubblicato il 10 Marzo 2016
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