La Openjobmetis vince e convince: primo passo verso le semifinali
Varese supera 92-81 Anversa con 40' intensi e ben giocati. Il break decisivo dopo l'intervallo con un'ottima intesa tra Wright e Davies. E a Moretti mancava Kuksiks (92-81)
“Si-Può-Fare”. Varese vince gara 1 dei quarti di finale di Fiba Europe Cup piegando nel secondo tempo i belgi di Anversa, ma la squadra di Moretti ha disputato sul campo amico 40′ senza sbavature, concentrata e concreta, ed è andata in fuga quando gli ospiti hanno accusato il primo passaggio a vuoto appunto dopo l’intervallo.
E allora “Si-Può-Fare” – e lo diciamo in ottica di passaggio del turno – perchè i biancorossi hanno dovuto rinunciare anche questa sera a un giocatore – Kuksiks, fermato dal dolore al tendine d’Achille, salterà anche Avellino – ma ciò nonostante hanno saputo amministrare bene le forze e suddividere le responsabilità tra tutti i giocatori a disposizione. Ottimo lavoro, un’altra volta, di Paolo Moretti e del suo staff, che hanno messo in campo una Varese “violino” dopo tante partite difficili a vario livello in questa stagione.
Certo, i Giants hanno alle spalle due giorni tremendi da un lato e difficili dall’altro, ma va dato atto a coach Moors di aver subito rifuggito ogni alibi per spiegare che la loro partita non è stata all’altezza, e che i tre americani della Openjobmetis si sono rivelati imprendibile per i difensori fiamminghi. Vero, perché stavolta gli USA di Moretti hanno fatto bene il loro dovere, con Davies in serata “acceso subito”, Wayns autore di un ottimo secondo quarto e Wright che quando trova gloria anche al tiro da fuori diventa di un livello superiore. Buono anche tutto il contorno a partire da Kangur per proseguire con gli italiani, a un certo punto in campo in contemporanea senza che il ritmo ne abbia patito. Segnali ottimi in vista di un tour de force che costringe i biancorossi a giocare sabato sera ad Avellino (gli irpini non hanno concesso lo spostamento a differenza di Charleroi su analoga richiesta dei Giants) e poi martedì ad Anversa con qualche incognita legata al viaggio.
VENTI E TRENTA – C’è un po’ più di gente del solito al PalaWhirlpool rispetto alle altre partite di coppa. E soprattutto c’è in tutti una certa amarezza per gli eventi di Bruxelles che non possono essere ignorati soprattutto visto il rischio corso dagli stessi giocatori di Anversa. Così il pre-partita è una celebrazione, sobria ma toccante, con l’inno e la bandiera del Belgio a campeggiare a centrocampo e il minuto di silenzio anche a ricordare le studentesse italiane morte in Spagna.
LA PARTITA – La prima metà di partita è un inno all’equilibrio: quando una squadra guadagna due punticini in più, l’altra replica nel giro di pochi istanti e il punteggio rimane continuamente in bilico. 21-19 al 10′, 39-37 alla pausa lunga, con Ferrero ficcante all’inizio e Wayns che si prende la scena nel secondo quarto.
Dopo l’intervallo, a differenza di altre volte, la Openjobmetis rientra con l’acceleratore a tavoletta: stavolta è l’asse play-pivot – leggi Wright-Davies – a girare a meraviglia e presto Varese si porta avanti senza tremori mentre Anversa inizia a forzare e a sbagliare contro una difesa morettiana concentrata e insidiosa.
IL FINALE – Si entra così nell’ultimo periodo con i biancorossi saldamente avanti, 70-56, e il divario potrebbe reggere sino al termine se non ci fossero un paio di attacchi a vuoto e soprattutto un assurdo fallo tecnico per simulazione a Kangur. Così, all’improvviso, intorno al 35′ Anversa si ripropone in scia, a -7 (81-74) ma è un caso: tap in di Davies, quattro liberi di Wright e tripla di Ferrero, nell’ordine, sono le mosse che rifanno prendere quota a Varese che chiude tra gli applausi, 92-81. E ora la pressione è sulle spalle dei Giants: la semifinale è più vicina. “Si-Può-Fare”.
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