La Settimana Santa di Malta
Folklore e spiritualità sono alla base delle intense e sentite celebrazioni legate alla Pasqua in tutto l’Arcipelago. La Settimana Santa raccontata attraverso i riti maltesi
La popolazione maltese è fortemente legata al credo cattolico e lo dimostra con una sentita partecipazione collettiva a tutte le celebrazioni religiose. Ne sono testimonianza le tante feste a cui si può assistere durante tutto l’arco dell’anno, ma ne è una quanto mai emblematica affermazione la Pasqua. Le celebrazioni pasquali a Malta hanno principalmente un carattere religioso e anche se spesso hanno luogo nelle chiese, trovano spazio nelle vie cittadine dove i fedeli si riuniscono numerosi per commemorare la passione, la morte e la resurrezione di Cristo. I festeggiamenti iniziano il venerdì precedente al Venerdì Santo, quando a Valletta e in molti altri centri si compie il rituale che vede portare in processione la statua della Madonna Addolorata.
I riti continuano durante le giornate successive, fino ad arrivare alle celebrazioni collettive del Giovedì Santo, quando si può assistere al raduno di Si??iewi, un paese a sudOvest di Malta, dove migliaia di fedeli si ritrovano per cantare inni e pregare durante la processione notturna che raggiunge la croce di Laferla, posizionata su una collina a 219 m sul livello del mare.
Tra il Giovedì ed il Venerdì Santi hanno, invece, luogo le ‘Sette Visite’. Per questa occasione il fedele si reca a visitare sette differenti chiese per offrire i propri omaggi agli Altari della Reposizione. Per chi non vuole percorrere itinerari troppo lunghi, Valletta è una destinazione molto popolare per questo scopo, perché le chiese sono numerose e molto vicine tra loro, ma alcuni pellegrini invece preferiscono spaziare di più, andando in pellegrinaggio fino a Gozo, dove si trova la famosa Basilica di Ta’Pinu, luogo in cui, si narra, nel 1883 si sia sentita la voce della Vergine Maria. Di fronte la Basilica è inoltre possibile seguire una suggestiva Via Crucis attraverso le stazioni dislocate lungo un sentiero sulla collina di Ghammar.
Durante il venerdì Santo, gli altari nelle chiese vengono privati di ogni ornamento ed assumono un aspetto austero e sobrio: nel pomeriggio di questa giornata si susseguono le processioni delle statue che raffigurano tutti gli episodi della Passione diCristo. Lungo la processione, tra una statua e l’altra, i credenti che si uniscono al corteo, sono spesso abbigliati come i personaggi che originariamente fecero parte della Processione Biblica. Come anche in Italia, in molte processioni, è prevista la partecipazione di un attore scalzo, barbuto ed in catene, rappresentante Cristo che porta la croce. Le processioni del Venerdì Santo sono naturalmente diffuse in tutto l’Arcipelago, e sono l’ultima celebrazione che precede i preparativi per le feste in famiglia del giorno di Pasqua, quando vengono servite alcune tipiche delizie tradizionali. Tra queste vale la pena ricordare la Figolla, dolce in pasta di mandorle sormontato da un uovo di cioccolato, che viene normalmente lavorato per avere la silhoutte di un agnello, ma a cui spesso vengono date anche altre forme. A Vittoriosa, cosi come nel villaggio di Qormi, la Domenica di Pasqua si celebra l’antica tradizione della corsa con la statua di Gesù risorto. A Vittoriosa in particolare, una delle Tre Città nota anche col nome di Birgu, il rito è davvero spettacolare: i portantini della statua, in alcuni tratti della processione, percorrono il tragitto prendendo la rincorsa tra la folla la quale si apre lasciando libera la strada per permettere il passaggio dell’imponente statua in legno. Il corteo è estremamente festoso ed ha una partecipazione numerosa e sentita che termina sempre verso l’ora di pranzo, quando le famiglie si riuniscono per il ricco pranzo tradizionale.
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