L’addio a Dario Fantinato, “uomo dal cuore grande”
Basilica gremita per l'addio all'imprenditore. Don Manganiello: «Questa partecipazione massiccia dimostra quanto era amato»
La basilica di San Vittore era stracolma ben prima dell’inizio dei funerali. Un cordoglio condiviso per l’uomo pubblico e privato. Dario Fantinato, oltre ad essere un apprezzato imprenditore, impegnato nell’associazionismo (era componente della giunta di Aime), era anche un uomo che guardava al suo prossimo. Lo disse esplicitamente pochi mesi fa durante un’assemblea pubblica : “la crisi ci deve insegnare a essere più umili e aiutare chi non ce la fa“. Per sua stessa volontà non ha voluto fiori per il suo funerale invitando chiunque volesse a fare una donazione all’associazione “Ultimi”.
Il prevosto di Varese, don Luigi Panighetti, nella sua omelia ha parlato di «una settimana dove lo sconcerto e il dolore sono stati grandi. Un pomeriggio di svago si è trasformato in una tragedia, il dolore della perdita viene resa ancor più impietosa è aggravato dalla vicenda con cui la morte è sopraggiunta. Tutti noi ci troviamo smarriti e incapaci di dire qualcosa. Siamo sgomenti e muti, le nostre parole sembrano i consistenti perché oltre al dolore non sappiamo esprimere altro. Peró abbiamo un riferimento che è questa liturgia che si inserisce nel mistero della Pasqua. Solo la Pasqua di Gesù riesce a illuminare il buio totale della morte. Gesù ha vinto la morte per sè e per ciascuno di noi. Un amore che è per ognuno di noi, Dario è amato anche ora. La morte non è più un muro invalicabile dove non ci sono parole, perché c’è la resurrezione che dà a Dario la luce».
Alla fine della messa ci sono stati una serie di interventi, tra cui anche quello molto toccante di don Aniello Manganiello dell’associazione Ultimi molto amico dell’imprenditore scomparso e della sua famiglia: «Dario aveva un cuore grande come una casa, per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, e questo ci rende difficile accettare la tua morte. Questa partecipazione massiccia però dimostra quanto Dario era amato perché ha lasciato qualcosa nelle terra del nostro cuore». Manganiello cita Falcone e Borsellino: «Facciamo camminare sulle nostre gambe quello che Dario ci ha insegnato con la sua vita. Il Signore ci parla ogni giorno con queste persone. Anche io non accetto questa morte anche se quella pietra rotolata davanti alla tomba di Gesù ci dà una certezza. Ciò che Dario non può più dare datelo voi. Fratello se per me il sole si oscurerà ricordati di vivere per me».
Al termine del funerale la salma è stata trasportata al cimitero di Gazzada Schianno.
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