Mille utenze senza luce, “ripristino a breve”

La sala operativa della protezione civile regionale in contatto con Enel rassicura: entro il primo pomeriggio la corrente tornerà. L’allerta neve venerdì scorso prevedeva solo moderati livelli di criticità

cnsas veddo neve

Alle 7 di questa mattina, domenica 6 marzo le utenze in provincia di Varese rimaste senza luce erano ancora un migliaio.

Il dato viene fornito dalla sala operativa delle protezione civile regionale che da 24 ore monitora con una apposita unità di crisi l’evolversi della situazione.

In prima battuta il lavoro è stato finalizzato a capire come e dove intervenire durante la fase acuta dei fenomeni: ma maxi nevicata ha interrotto strade e prodotto disagi alla viabilità con maxi ingorghi e persone rimaste per ore nell’auto sia sull’autostrada A-8, sia su altri tratti della viabilità ordinaria: statali e strade provinciali.

LA SITUAZIONE – Oggi la situazione è decisamente migliorata dal punto di vista meteo, ma ancora moltissime sono le famiglie rimaste senza luce, alcune da quasi un giorno.

ENEL  -L’assenza di energia elettrica somma diversi disagi connessi: mancanza di riscaldamento, e, in molti casi, anche di acqua.

«Enel ha comunicato che i disagi rientreranno nelle prossime ore – spiegano dalla sala operativa regionale della Protezione civile – . Come tempistica ci hanno assicurato che i guasti verranno riparati entro il primo pomeriggio».

ASPEM – Prosegue oggi, domenica 6 marzo, l’attività di ripristino delle linee elettriche interrotte dalla nevicata di ieri. Persistono disagi diffusi in rete nell’erogazione idrica a causa del non funzionamento delle pompe. Al ritorno dell’energia elettrica, i serbatoi necessiteranno del tempo occorrente al loro riempimento. Il gestore delle reti elettriche e ASPEM stanno operando per ridurre al minimo i disagi.

COSA E’ SUCCESSO – I problemi a catena causati da questa nevicata sono stati causati da due fattori.

Primo: la neve caduta era molto pesante. I depositi sugli alberi e addirittura in alcuni casi sulle linee aeree elettriche hanno causato i black out che stanno lasciando al buio ancora molte persone.

Secondo: venerdì 4 marzo è stata diramata un’allerta meteo dalla protezione civile regionale che prevedeva, per l’alta pianura occidentale livelli di “criticità ordinaria”. Per le Prealpi occidentali un livello di “criticità moderata”: tanto per intenderci, in una scala da 0 a 4 i livelli di allerta per il Varesotto erano al massimo a quota 2 (nella foto sotto).

Avarie

Quindi la nevicata che ha paralizzato per ore il Varesotto era prevista, ma non della portata pari a quella a cui abbiamo assistito, con accumuli, in alcune aree, di oltre 40 centimetri in meno di 8 ore.

Infatti l’avviso di criticità regionale valido dalle 00 di venerdì 5 e fino a revoca prevedeva quanto segue: “Prime deboli precipitazioni da Ovest già dalla serata di oggi 04/03, in intensificazione e diffusione nella notte di domani 05/03, sui settori occidentali, Alpi e Prealpi. Al mattino precipitazioni moderate continue ovunque, a tratti forti sui rilievi e settori di nordovest. Dalla tarda mattinata e nel pomeriggio precipitazioni moderate ovunque; cessazione dei fenomeni da ovest in serata. Quota-neve assai variabile: generalmente più bassa sui settori occidentali e comunque in generale rialzo durante la giornata. Nella notte e al mattino possibili nevicate fin sui 300/500 m specie sui settori occidentali, localmente e temporaneamente anche a quote inferiori, altrove generalmente oltre i 500/800 m. In giornata in generale rialzo ovunque. I maggiori accumuli sono attesi generalmente oltre i 1000 m dove a fine giornata sono previsti fino a 30/50 cm di neve fresca”.

OGGI – L’ultima nota della protezione civile regionale valida fino alel 13.00 di oggi recita quanto segue: “La nuova neve e i recenti lastroni, non ancora del tutto trasformati, determineranno uno scarso consolidamento generale del manto nevoso. Su molti pendii saranno probabili scaricamenti e valanghe di piccole e medie dimensioni a tutte le esposizioni, a debole o media coesione e anche a lastroni. In singoli casi, lungo i percorsi abituali anche di grandi dimensioni. Il distacco sarà probabile con debole sovraccarico su molti pendii ripidi”.

“Pertanto – continua la nota – , si suggerisce alle Amministrazioni Locali di“:
valutare l’eventuale necessità di chiusura o divieto di transito delle strade di competenza ad elevato rischio valanghe;

informare la popolazione residente e quella transitante del possibile rischio.
Ogni possibile variazione delle previsioni sarà tempestivamente comunicata”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Marzo 2016
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