Nel 2015 gli italiani hanno dichiarato 817 miliardi di euro

Il ministero ha reso noti i dati delle dichiarazioni dei redditi (anno d'imposta 2014). I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 35.570 euro

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Il Mef (ministero dell’economia e delle finanze) ha reso noti i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2015. Quasi 19 milioni di persone hanno utilizzato il modello 730, di cui 13 milioni quello precompilato.

Reddito complessivo dichiarato
Ammonta a circa 817 miliardi di euro per un valore medio di 20.320 euro  (+0,4%), un risultato moderatamente positivo se confrontato all’andamento del Pil nominale, che ha invece registrato un calo. L’analisi territoriale conferma che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (24.020 euro), seguita dal Lazio (22.500 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (14.510 euro); nel 2014 il reddito medio nelle regioni del Sud e del Centro è cresciuto meno della media nazionale.

Tipologie di reddito dichiarate
I redditi da lavoro dipendente e da pensione superano l’82% del reddito complessivo dichiarato, in particolare continua a crescere la quota del reddito da pensione, che raggiunge il 30,2% del totale del reddito complessivo, nonostante il calo del numero dei pensionati.  I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 35.570 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori (ditte individuali) è pari a 18.280 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.520 euro, quello dei pensionati a 16.700 euro e, infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate risulta di 16.040 euro. Si ricorda che la quasi totalità dei redditi da capitale è soggetta a tassazione sostitutiva e non rientra pertanto nell’Irpef.

Il confronto con l’anno d’imposta precedente mostra una crescita del reddito medio da pensione (+2,6%), in linea con quanto osservato negli anni precedenti, dei redditi d’impresa (+3,6%) e partecipazione (+2,4%), anche per effetto della contrazione del numero dei dichiaranti con livelli reddituali bassi. Diminuiscono lievemente invece i redditi medi da lavoro dipendente (-0,4%) e lavoro autonomo (-0,3%).

Il reddito da fabbricati dichiarato nel 2014 non è direttamente confrontabile con quello dichiarato l’anno precedente a causa di alcune variazioni normative; è interessante però notare che l’Imposta sostitutiva sul reddito da locazione immobiliare (cedolare secca), giunta al quarto anno di applicazione, ha interessato circa 1,4 milioni di soggetti (+33% rispetto al 2013) per un ammontare di imponibile di circa 9,3 miliardi di euro (+24%) e un’imposta dichiarata di 1,8 miliardi di euro.

Imposta netta
Non considerando gli effetti del bonus 80 euro, descritti di seguito, l’imposta netta Irpef (pressoché invariata rispetto all’anno precedente) ha un valore medio di 4.920 euro ed è dichiarata da circa 30,7 milioni di soggetti, pari al 76% del totale dei contribuenti. Circa 10 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero. Si tratta prevalentemente di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero di coloro la cui imposta lorda si azzera per effetto delle numerose detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento. Rispetto all’anno precedente l’imposta netta totale dichiarata, pari a 151,2 miliardi di euro, è sostanzialmente stabile mentre, considerando gli effetti del bonus, l’imposta netta mostra un calo del 4%.

Bonus Irpef 80 euro
Nel 2014 è stato riconosciuto per la prima volta il credito denominato ‘Bonus Irpef’ ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di alcuni redditi assimilati, a condizione che l’imposta fosse superiore alle detrazioni per lavoro dipendente ed il reddito complessivo non fosse superiore a 26.000 euro. L’importo del Bonus Irpef, percepito a partire dal mese di maggio, è di totale 640 euro (80 euro al mese) per coloro che hanno reddito complessivo fino a 24.000 euro, al superamento di tale limite il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di 26.000 euro.

Dalle dichiarazioni 2015 risulta che il numero dei soggetti aventi diritto al bonus è di circa 11,3 milioni, per un ammontare totale di circa 6,1 miliardi di euro e un ammontare medio di 540 euro. Il credito, come è noto, è stato attribuito dal datore di lavoro in busta paga, esclusivamente sulla base del reddito da lui erogato. Tra gli 11,6 milioni di soggetti che avevano ottenuto il bonus dal datore di lavoro, sono circa 798.000 coloro che lo hanno dovuto restituire integralmente in sede di dichiarazione, in quanto titolari di ulteriori redditi rispetto a quelli presi in considerazione dal sostituto d’imposta, mentre 651.000 soggetti hanno dovuto restituire solo una parte del bonus ricevuto.

Analisi per classi di reddito
Analizzando i contribuenti per fasce di reddito complessivo si osserva che nella classe fino a 15.000 euro si colloca il 46% dei contribuenti, che dichiara solo il 5% dell’Irpef totale, in quella tra i 15.000 e i 50.000 euro si posiziona il 49% dei contribuenti, che dichiara il 57% dell’Irpef totale, mentre solo il 4% dei contribuenti dichiara più di 50.000 euro, ma versa il 35% dell’Irpef totale. I soggetti con un reddito complessivo maggiore di 300 mila euro sono anche tenuti al pagamento del contributo di solidarietà del 3% sulla parte di reddito eccedente tale soglia: si tratta di circa 31.700 contribuenti (0,1% del totale ), per un ammontare complessivo di 276 milioni di euro (circa 9.043 euro in media).

Addizionale regionale e comunale
L’addizionale regionale Irpef ammonta nel 2014 a circa 11,4 miliardi di euro (+1,8% rispetto al 2013). L’addizionale regionale media è pari a 380 euro (370 euro nel 2013). Quella più alta si registra nel Lazio (530 euro), seguito dal Piemonte (460 euro), in relazione agli automatismi fiscali previsti in caso di deficit sanitario e attivi in entrambe le Regioni; quella più bassa si registra in nella provincia autonoma di Bolzano (200 euro). L’addizionale comunale ammonta invece complessivamente a 4,5 miliardi di euro, in aumento del 2,5% rispetto al 2013 (anno in cui si era già registrato un aumento dell’8,5% rispetto al 2012), con un importo medio pari a 180 euro (170 euro nel 2013), che varia dal massimo di 240 euro nel Lazio, al minimo di 60 euro nella Provincia autonoma di Bolzano.

 

 

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Pubblicato il 31 Marzo 2016
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