Nuovo giro di consultazioni nel centrodestra gallaratese
Dopo l'ultimo vertice su Busto, le forze del centrodestra tornano a riunirsi
Il centrodestra gallaratese cerca la quadra. Questa sera, venerdì 4 marzo, è fissato il nuovo giro di consultazioni. Martedì il vertice ha dato fumata nera prima ancora di cominciare: troppo indeciso lo scenario, meglio aspettare le decisioni – di Lega e Forza Italia in primis – nella vicina Busto.
Cosa si farà ora? La Lega ha sempre il suo candidato, quello indicato dalla sezione cittadina: Andrea Cassani. Un nome che non mette d’accordo tutti – almeno fin qui – ma sui cui gli uomini del Carroccio gallaratese hanno tenuto il punto: «il candidato è lui, prendere o lasciare» è il messaggio ripetuto. La sezione ha cercato appoggio più alto, nei vertici del partito, per “blindare” la scelta, di fronte non tanto all’alternativa espressa dagli altri (possibili) partner di coalizione, quanto da un fuoco amico nella stessa Lega. La “fronda leghista” è stata evocata in questi giorni con l’ipotesi di candidatura di Mario Montonati: il nome dell’imprenditore è stato stampato nero su bianco sui giornali (ipotesi vagheggiata? Speranza da avverare? Concreta possibilità?), fino al rifiuto finale questa settimana.
E ora? Per Cassani in questi giorni sono arrivati appoggi trasparenti (quello di Lega Civica, per esempio, per non dire delle diverse uscite della civica di centrodestra Gente di Gallarate) e più sfumati (Libertà per Gallarate). Ma rimangono anche le resistenze di una parte degli altri partner del centrodestra (tra cui Ncd), che paiono in attesa di una eventuale mossa del provinciale del Carroccio.
E poi c’è Fratelli d’Italia, dove ancora c’è «un dibattito interno», dice il coordinatore Fabio Fedi: c’è chi spinge per chiudere l’accordo su Cassani, chi spinge perchè il partito spenda un proprio nome nella trattativa, forte del fatto che FdI è in crescita. Una parte dei Fratelli gallaratesi andranno oggi a Milano per conferire con Ignazio La Russa, chissà che la spedizione chiarisca le posizioni, per poi sedersi – questa sera – al tavolo della coalizione.
Il tempo stringe, ma forse neppure troppo: «I tempi per un accordo? Sono dettati dal buonsenso» sintetizza Donato Lozito (Ncd), che di tavoli di coalizione ne ha già visti parecchi. «Del resto non siamo gli unici in Italia a dover ancora scegliere, nel centrodestra ma non solo: a Roma il centrosinistra fa le primarie questo fine settimana…»
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