Reguzzoni: “La Soceba è una società a posto”
La commissione dà l'ok alla nuova convenzione con Soceba per la nuova piazza Vittorio Emanuele senza autosilo e e per i restauri di carcere e conventino. Ora tocca al voto in consiglio
«La Soceba è un impresa a posto e non ha nessuna pendenza giudiziaria. Se il Teatro dell’Oppresso chiede di non approvare la nuova convenzione dovrebbe anche sapere che resterebbe in vigore quella vecchia e la questione etico-morale che solleva rimarrebbe tale». L’assessore all’urbanistica Giampiero Reguzzoni ha liquidato con queste poche parole la denuncia lanciata dal comitato cittadino presieduto dal professor Vitaliano Caimi che aveva sottoposto il problema tramite le osservazioni alla nuova convenzione.
Sia la sua che quella di Busto a Sinistra, la nuvoa formazione che si presenterà alle prossime amministrative, sono state respinte. Per l’amministrazione non c’è alcun provvedimento giudiziario pendente sulla società che sta realizzando il complesso immobiliare privato in piazza Vittorio Emanuele.
La nuova convenzione, approvata con i soli voti della maggioranza e la non partecipazione al voto dell’opposizione, prevede l’eliminazione definitiva del parcheggio multipiano sotterraneo e la nuova veste della piazza Vittorio Emanuele che vi abbiamo già mostrato qui.
Nel nuovo accordo tra proprietà e amministrazione è previsto anche il restauro delle ex-carceri e del conventino di corso Mattotti, due edifici di particolare pregio storico-architettonico che il Comune vorrebbe restituire alla città da molti anni. Le opere hanno un valore di poco superiore ai 2 milioni di euro e sarà la stessa Soceba a fare da stazione appaltante «per snellire le procedure ed evitare le pastoie burocratiche» – spiega l’assessore.
Una scelta che non trova d’accordo il consigliere di Manifattura Cittadina Alberto Spartaco Rossi che ha espresso in più occasioni le sue perplessità sulla nuova convenzione.
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