Musica e balli in piazza in difesa dei professori
Centinaia di studenti in piazza suonando, cantando e ballando per chiedere al governo di cambiare le nuove norme dei licei coreutici e musicali: "I professori che hanno creato le nostre scuole saranno cacciati"
Hanno immaginato i programmi, ideato un sistema di insegnamento, sperimentato una nuova didattica e creato vere e proprie orchestre. Ma dal prossimo anno scolastico i professori che hanno dato vita ai licei musicali saranno messi alla porta. Proprio per questo mercoledì 23 febbraio studenti di tutta Italia sono scesi in piazza per difendere i loro professori, una protesta che ha toccato anche Busto Arsizio e Varese dove tutti i docenti di strumento dei licei Pina Bausch e Manzoni dal prossimo anno rischiano di cambiare.
«Noi siamo tra i più danneggiati dalla riforma della Buona Scuola -spiega Tommaso Pigozzo, uno studente di seconda- perché i nostri professori non avranno più la possibilità di insegnare né di entrare nelle graduatorie per farlo». Un guaio che nasce da lontano: quando iniziarono le sperimentazioni di questi licei non esistevano graduatorie specifiche e così le scuole sono andate ad attingere dalle uniche esistenti in questo settore, quelle delle medie.
All’avvio del nuovo liceo musicale, non esistevano ancora le classi di concorso specifiche. Così si attinse a quelle delle medie e all’unica presente, la 31, poi di fatto abolita. Il concorso, che si attuerà nei prossimi mesi, sarà aperto ai giovani che potranno essere inserite nelle nuove classi appena create ma i “vecchi docenti” perderanno il posto. Il meccanismo prevede il 50% delle cattedre disponibili vada ai nuovi nominati ma, dato che si tratta di posti unici, il pericolo è che si nomineranno solo i docenti creati dal concorso e tutti gli “anziani” rimarranno a spasso.
Per il solo liceo di Busto si parla di una trentina di professori e a Varese una venina che dall’anno prossimo saranno interamente cambiati. «Noi non vogliamo che se ne vadano -continua Tommaso Pigozzo- perché crediamo che la continuità didattica sia fondamentale, specialmente in scuole che sono appena nate e in materie così delicate».
E così contemporaneamente in tutto il Paese le piazze si sono riempite di orchestre per chiedere al governo di tornare sui suoi passi. Ma oltre a violini e trombe in piazza sono scesi anche i ballerini dei licei coreutici «perché anche noi saremo danneggiati dalla riforma» racconta un altro studente, Andrea Cipriani. Con la Buona Scuola infatti «viene fortemente ridimensionata la figura del pianista accompagnatore, che è fondamentale durante i nostri esercizi» ma che dal prossimo anno «dovrebbe essere sostituito da un banalissimo cd».
Ora i ragazzi aspettano una mossa dal governo al quale, nei prossimi giorni, manderanno una lettera per mettere nero su bianco le richieste per difendere uno dei migliori frutti della riforma Gelmini. Nel frattempo sul sito change.org è stata lanciata una petizione per sostenere questa mobilitazione. Chi volesse firmare può farlo cliccando qui.
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