Verbania in fiore per la “Mostra della camelia”
Torna la celebre rassegna del lago Maggiore e celebra questo fine settimana il suo cinquantesimo anniversario

I prossimi 19 e 20 marzo, festeggia invece i 50 anni la “Mostra della Camelia” di Verbania, emblema di una produzione floricola nata 150 anni fa sul Lago Maggiore ed oggi eccellenza in Europa con 5 milioni di esemplari coltivati da un centinaio di aziende nelle province del Verbano Cusio Ossola e Novara.
La mostra, realizzata grazie al contributo del Comune di Verbania e organizzata dal Consorzio Fiori del Lago Maggiore, offre più di uno spunto per trascorrere il fine settimana in questo incantevole angolo di Piemonte (ca.15 mila i visitatori nel 2015).
Dalle visite guidate da esperti alle più belle collezioni di camelie custodite nelle ville private e giardini botanici di Verbania e dintorni alla raffinata esposizione nei saloni di Villa Giulia. Più di 200 saranno le varietà di fiore reciso di camelia nomenclate che si potranno ammirare insieme alle composizioni di Elio Savioli, floricoltore e fiorista verbanese. Come di consueto sarà allestita la mostra mercato nel parco di Villa Giulia a cura del Consorzio Fiori del Lago Maggiore: un’occasione per trovare esemplari poco diffusi e avere informazioni dai produttori. Agli appassionati del verde riserveranno molte sorprese anche i punti vendita: dai libri dedicati alle piante ai profumi e cosmetici alla camelia. Per ricordare i primi 50 anni della mostra della camelia sarà esposta a Villa Giulia una rassegna di cimeli e pannelli fotografici che raccontano, al tempo stesso, la storia di importanti sodalizi come la Società Orticola Verbanese che dal 1877 favorì la formazione dei floricoltori e promosse esposizioni e concorsi, e la Società Italiana della Camelia fondata da Antonio Sevesi, organizzatore della prima edizione della mostra della camelia.
In programma incontri con specialisti e conferenze come la presentazione del progetto IGP (Indicazione Geografica Protetta) dei fiori del Lago Maggiore a cura della Facoltà di Agraria Università di Torino e Fondazione Giovanni Goria (info: +39 0323 503249).
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