L’ospedale di Saronno sarà un punto di riferimento
La chiusura del reparto di degenza di neurologia a Busto porterà benefici anche a Saronno. Il piano di riorganizzazione prevede che il presidio saronnese diventi la principale spalla dell'ospedale unico
Il sacrificio del reparto di degenza della neurologia di Busto avvantaggerà anche Saronno. Lo ha annunciato questa mattina, martedì 12 aprile, il direttore dell’ASST Valle Olona Giuseppe Brazzoli in visita al presidio di piazza Borrella: « Entro l’estate il reparto verrà trasferito dal padiglione marrone dove è ora a quello verde. Spazi nuovi, ristrutturati. Si manterranno i 18 letti di degenza ma saliranno da 4 a 6 i posti perla “stroke unit” e, soprattutto, si alzerà la complessità dei casi».
La nuova azienda ospedaliera, dunque, sta riorganizzando l’offerta dei suoi 5 presidi cercando di ottimizzare risorse e personale: « Il nostro progetto è quello di intervenire nelle situazioni di maggior sofferenza in modo da risparmiare risorse e personale. Nel caso della neurologia, la chiusura del reparto di degenza di Busto migliora l’offerta di Gallarate, quella di Saronno e tutta la parte ambulatoriale con la riduzione delle liste d’attesa».
Nella visione del direttore generale, l’ospedale di Saronno avrà un ruolo importante: « Stiamo realizzando un unico ospedale su due padiglioni a Busto e Gallarate – spiega Brazzoli – questo sarà l’hub, il presidio centrale. Poi ci saranno i plessi collegati e Saronno, date le dimensioni e vista la popolazione di riferimento, sarà quello che avrà il principale ruolo di spalla. Continuerà a essere punto di riferimento e la sua capacità di offerta non sarà intaccata».
Dove saranno realizzati i “POT” e i “PREST”?
« Data la complessità dei nostri ospedali nessuno sarà trasformato per diventare solo POT o solo PREST. Nemmeno Somma Lombardo. Io vedo, invece, una capacità di offerta che si allarga al “Pot” e al Prest” integrandoli nelle funzioni presenti. Per Saronno, ad esempio, possiamo fare degli investimenti informatici che andrebbero in questa direzione».
La rivisitazione delle specialità è, dunque, in atto: « È un discorso che sto affrontando a Busto e Gallarate innanzitutto. Ci sono ambiti dove si possono individuare ottimizzazioni e altri dove occorre lasciare le cose come stanno. A Saronno, per esempio, sono prossimi alla pensione il primario di chirurgia e quello di pediatria. Sono figure centrali che vanno sostituite perché è impensabile prevedere una diversa organizzazione».
Il direttore si muove su un territorio vasto che potrebbe essere ampliato ulteriormente: c’è la volontà condivisa di far confluire il distretto di Sesto Calende sotto l’ASST Valle Olona anche se occorre una precisa legge regionale che modifichi l’attuale assetto previsto dalla Riforma: «Da parte mia e del dottor Bravi c’è la volontà di collaborare al massimo per evitare disagi e problemi agli utenti. Sul punto nascita di Angera siamo in attesa del pronunciamento del Ministro: noi ci stiamo preparando ad adeguarci a ciò che verrà deciso».
Tra i problemi più sentiti all’ospedale di Saronno rimane quello della sicurezza: « Purtroppo, in un ambiente dove circolano centinaia di persone è molto difficile intervenire efficacemente. Il nostro personale presta grande attenzione, ma gli utenti devono evitare di rimanere vittime di episodi spiacevoli».
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