Nuova strada per arrivare al Tempio dei medici
Alcune centinaia di metri rimessi in sesto con cubetti di porfido simili a quelli della famosa piazzetta, nel cuore dell’antico borgo
Si dirà: “beh, una nuova strada, che sarà mai”. Ma la notizia, da queste parti, è un po’ come l’annuncio di una nuova Pedemontana o giù di lì, dal momento che siamo a Duno, ultimo lembo di civiltà prima di entrare nel folto del bosco.
Visto dall’altra parte della valle, questo borgo abitato da un centinaio di persone è niente, se confrontato alla vastità dei rilievi che lo sovrastano e che proprio in questi giorni stanno mettendo le foglie.
Nel silenzio totale che anche si respira da queste parti c’è un posto frequentato di tanto in tanto da solitari pellegrini: il Tempio votivo dei medici italiani.
Ieri, 7 aprile, alcuni di questi li abbiamo incontrati fra le strette vie del paese. Arrivavano da Milano, erano tre uomini e tre donne e hanno camminato su nuovissimi cubetti di porfido appena posati e che si ricongiungono con quelli – di colore più scuro – che si trovano proprio di fronte al Tempio.
La strada fino a pochi mesi fa era piena di buche e – ricorda il sindaco del paese, Giovanni Damia, che per questioni anagrafiche non si ricandiderà alle prossime e vicine elezioni – «erano circa 60 anni che si attendeva quest’opera che siamo riusciti a portare a compimento risistemando anche tutti i servizi primari».
Un intervento che si traduce nella risistemazione di fognature, gas, telefono, luce e tutti gli allacciamenti delle abitazioni messi a dura prova dal passare del tempo.
«Un’opera funzionale, oltre che esteticamente molto bella. Siamo un piccolo comune, non possiamo di certo fare opere faraoniche» racconta il sindaco, dunese di nascita, milanese d’adozione e tornato qui a vivere come tanti “milanesi” rimasti abbagliati dalla conturbante e selvaggia bellezza di questa valle.
Il prossimo 23 aprile, un sabato, alle 17 è previsto un taglio del nastro con benedizione e autorità locali per la rinnovata “via Borgato”.
Noi in anteprima vi mostriamo com’è. L’opera è costata 150 mila euro, di cui 50 mila come contributo di Comunità Montana e 100 mila grazie all’accensione di un mutuo con Cassa depositi e prestiti. I lavori sono durati circa 4 mesi.
IL TEMPIO DEI MEDICI
Il Tempio del medico d’Italia venne costruito nel 1938 e dedicato alla Madonna del santissimo Rosario e a san Luca (nella foto sopra). I lavori iniziarono l’11 dicembre 1937 e il il 25 agosto 1938 monsignor Alessandro Macchi, vescovo di Como consacrò e benedissi la via crucis in ceramica e le campane; un mese dopo i medici d’Italia accesero due lampade perpetue. Il 3 ottobre il tempio venne elevato a dignità di santuario e rettore venne nominato don Carlo Cambiano, parroco di Duno. Vicino al santuario si trova il sacrario inaugurato il 5 maggio 1940.
(Informazioni tratte da Il Settimanale, sabato 25 febbraio 2012, articolo di Pier Maria Morresi, già presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Varese)
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