“Paesaggi Sonori quest’anno non ci sarà”
L'annuncio sulla pagina Facebook del festival che spiega: "Abbiamo pensato di salvaguardare questo impegno comunitario enorme, concentrandolo sul Circolo Gagarin
Era un appuntamento molto atteso quello con Paesaggi Sonori, la rassegna musicale che ogni fine dell’estate l’associazione 26per1 organizzava nell’area feste di Cardano al Campo.
Ma quest’anno, quella che sarebbe stata l’ottava edizione della rassegna, non ci sarà. O meglio, non ci sarà nella forma conosciuta fino ad oggi.
L’associazione è infatti alle prese con il Circolo Gagarin, la realtà culturale che da qualche mese è sbocciata a Busto Arsizio e che sta assorbendo le energie dei tanti volontari di 26per1. Ecco il messaggio integrale diffuso
Con un sacco di dispiacere comunichiamo che l’ottava edizione di Paesaggi Sonori, per come avete conosciuto il festival fino ad oggi, non avrà luogo.
Come Associazione 26per1 abbiamo lavorato a lungo alla costruzione della nostra sede a Busto Arsizio, spazio che abbiamo chiamato Circolo Gagarin. La nostra casa ha aperto da pochissimo, ma cresce di giorno in giorno e diventa sempre più bella con le tante persone che la fanno vivere.
La gestione del Circolo è tuttavia la stessa – nella forma e nei modi – che ha permesso a Paesaggi Sonori di tramandarsi anno dopo anno: una forma basata completamente sul volontariato di soci e non, sui loro interessi, sulla loro voglia di rimboccarsi le maniche, sporcarsi le mani, riunirsi, pensare, progettare, dormire poco, ridere fino a sgonfiarsi o scoppiare in lacrime.
Abbiamo quindi pensato di salvaguardare questo impegno comunitario enorme concentrandolo sul Circolo Gagarin, che è solo all’inizio della sua storia. L’impegno volontario ha un limite che abbiamo imparato a conoscere bene, va usato con cura, va concentrato e talvolta diventa vitale ricaricarlo di forze e di senso.
Il dispiacere per non essere all’Area Feste di Cardano Al Campo (la cui giunta comunale, ci piace sottolinearlo, si è sempre dimostrata molto aperta e disponibile verso di noi) il prossimo settembre, si sostituirà alla voglia di portare quello che è stato il nostro festival tra le mura del Circolo Gagarin con cui, davvero, siamo solo all’inizio.
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
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