Terrorismo: sei in manette per Jihad. Un arresto a Varese
Operazione antiterrorismo della Procura Distrettuale nel triangolo Milano-Lecco-Varese. Fermati un marocchino di 23 anni e una coppia di Lecco pronta a partire per la Siria coi figli piccoli
Sei arresti per terrorismo (quattro già eseguiti). Una rete di simpatizzanti del Califfato tra Varese e Lecco è stata scoperta dalla direzione distrettuale di Milano. Proprio il reclutamento di foreign fighters è il centro dell’indagine e la presenza di marocchini legati tra loro da una rete che porta in Siria è il contesto criminale scoperto dall’inchiesta.
C’è anche che un cittadino marocchino residente in provincia di Varese tra gli arrestati nell’ambito dell‘operazione antiterrorismo condotta in collaborazione con la Procura Nazionale Antimafia. Si tratta di Abderrahmane Khachia, 23 anni, residente a Brunello e fratello di Oussama Khachia, già espulso dall’Italia nel 2015.
L’inchiesta si delinea in tre filoni, ma l’organizzazione è unica. Il primo riguarda proprio Oussama Khachia, saldatore espulso da Brunello nel gennaio del 2015, ma poi entrato in Svizzera perchè sposato con una donna elvetica.
Una volta espulso anche dalla Svizzera “ha partecipato a combattimento nel territorio dello stato islamico ed è deceduto probabilmente in un combattimento – hanno raccontato i magistrati nella conferenza stampa a Milano – il suo decesso ha fatto sì che in suo onore vi sia stata una radicalizzazione di alcune persone”. La sua morte era stata annunciata a dicembre dagli stessi familiari.
La seconda vicenda riguarda una coppia di Lecco: Mohamed Kouraichi e Adele Brignoli, che, secondo le indagini condotte da Ros, Digos e Ucigos sono partiti per il Califfato portando via i due figli da Bulciago provincia di Lecco.
Un terzo filone riguarda un marocchino, Moutharrik Abderrahime uno sportivo, un pugile di kick boxing ad alto livello, legato sia a Khachia Oussama sia a Kouraichi, vicino a Lecco. L’uomo ha deciso di lasciare l’Italia e raggiungere lo stato islamico. Anche quest’uomo ha utilizzato la rete di Koraichi e Oussama, che avrebbe raggiunto lo stato islamico appoggiandosi proprio su Kouraichi, che oggi si trova al fronte a combattere. Gli altri due arrestati sono la sorella di Korauichi residente a Baveno (Verbania), e la moglie del pugile.
Per i magistrati sono tutti potenziali uomini bomba, pericolosi per la loro formazione alla guerra santa e il canale aperto con il Califfato. Le rete prevede la ricerca di lupi solitari, uomini e donne isolati, che possano diventare strumenti del terrorismo di Isis.
RUOLI
Il promotore sarebbe il lecchese Kouraichi, già esperto e proveniente da vari soggiorni in Siria. Il brunellese Khachia, invece, sarebbe un ragazzo più condizionabile, meno ideologizzato, segnato dalla vicenda della morte del fratello, che aveva dichiarato la sua disponibilità ad andare nello stato islamico.
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