VareseMusei: si apre la mostra sull'”inutilità apparente”
Si chiama "Beyond the waste" e si aprirà sabato 15 aprile presso i locali del Museo Castiglioni. Esposte le opere di Marco De Santi
Proseguono le iniziative legate alla rete “VareseMusei” che, grazie all’impegno del Comune di Varese in collaborazione con le realtà museali varesine, sta dando grande impulso all’offerta culturale della Città Giardino.
Molteplici le iniziative in calendario da qui all’estate. Tra queste si inserisce la mostra temporanea “BEYOND THE WASTE: INUTILITA’ APPARENTE” che sarà visitabile da domani 16 aprile aprile al 15 maggio 2016 presso i locali del Museo Castiglioni.
Per un mese verranno esposte le opere di Marco De Santi, un artista e designer veresino presente già da anni sulle scene nazionali.
Soggetto di questo percorso espositivo è l’Archeologia del quotidiano; ossia riflettere su come sia possibile recuperare oggetti scartati ed abbandonati fornendo “loro” una nuova occasione, una seconda possibilità di esistenza. I suoi progetti approfondiscono anche tematiche complesse come la Miseria, il Disordine, l’Estetica, la Paranoia.
«Dopo il grande successo della Mostra ‘Pashed, l’artista del faraone’, il Museo Castiglioni ospita una nuova iniziativa. Il Museo deve essere concepito come luogo d’incontro e di scambio culturale – afferma Marco Castiglioni, Presidente dell’Associazione Conoscere Varese che gestisce il Museo – È seguendo questa filosofia che abbiamo voluto dare spazio non solo all’arte classica ma anche a quella contemporanea. D’altra parte il Museo è concepito proprio così: reperti archeologici e reperti etnologici che si incontrano, si sovrappongono e si spiegano l’un con l’altro».
Lungo il percorso della mostra si scopre pian piano l’originalità dell’artista che, con le sue opere dalle più piccole alle installazioni più grandi, centra il tema con profonda ed acuta sensibilità. Oltre a ragionare su come siamo diventati insensibili a ciò che ci circonda, considerando spesso tutto inutile, le sue creazioni analizzano anche il nostro particolare momento storico: ossia l’ossessione dipendente per la tecnologia, “droga moderna” e la sfrenatezza dell’ “usa e getta” che non si ripercuote solo su ciò che è inanimato, ma spesso anche su noi stessi.
La Mostra è poi impreziosita dalle parole e riflessioni di due grandi Maestri del design e dell’architettura contemporanea quali Andrea Branzi e Michele De Lucchi.
La curatrice della mostra e dei testi è Fabrizia Lucchini, giovane storica dell’arte che ha mosso i primi assi in varie realtà espositive milanesi.
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