15.000 metri quadri di cartiera (quasi) pronti per una nuova vita

La visita di Salvini ha riaperto per qualche ora le porte della Cartiera Mayer mostrando il nuovo volto dei primi 15.000 metri quadri.

L’amianto non c’è più, le erbacce (spesso diventate vere e proprie piante) sono state estirpate e le parti più pericolanti sono state messe in sicurezza. Sono i primi 15.000 metri quadri della Cartiera Mayer di Cairate, quelli del primo lotto di lavori, che domenica 8 maggio sono stati riaperti per qualche ora.

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I primi lavori nella Cartiera Mayer 4 di 18

L’occasione è stata la visita del leader leghista Matteo Salvini per la campagna elettorale del sindaco Paolo Mazzuchelli che ha deciso di portare il segretario del carroccio a vedere l’area da 500.000 metri quadri abbandonata da 40 anni. Una prima goccia di un ambizioso progetto che, nel giro di qualche mese, dovrebbe veder germogliare i primi frutti nella parte più meridionale con un’area da destinare a concerti e cineforum.

«Abbiamo portato avanti i primi lotti di lavori -spiega Marcello Pedroni di Prealpi Servizi, proprietaria dell’area- togliendo le prime coperture di amianto e mettendo in sicurezza quello che ancora c’è». Un intervento non da poco dato che la superficie coperta con eternit all’interno dell’area è stimata in circa 40.000 metri quadri e che la sua rimozione costerà un milione e mezzo di euro. Fortunatamente, però, altre notizie che stanno arrivando in queste settimane stanno facendo tirare un sospiro di sollievo, specialmente per quanto riguarda le bonifiche. «I risultati delle analisi -continua Pedroni- hanno mostrato come la zona nel suo complesso non sia inquinata, salvo alcune parti specifiche dove è stata riscontrata presenza di idrocarburi e qualche discarica abusiva di materiali inerti». I primi lavori nella Cartiera Mayer

Tutto però rimane nel limbo, bloccato sia dall’attesa delle elezioni sia -e soprattutto- per la variazione del Pgt. Quell’area, infatti, al momento viene classificata come futura area verde e Prealpi Servizi, prima di investire risorse nel recupero della zona, aspetta che il piano di governo del territori la riclassifichi. «Non possiamo spendere soldi col rischio poi di dover demolire tutto -continua Pedroni- anche perché rendere di nuovo fertile questi terreni sarebbe estremamente oneroso» ma in ogni caso la fiducia è tanta: «Se non ci saranno intoppi per il prossimo autunno potrebbero già esserci i primi eventi».

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Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Maggio 2016
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Commenti

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  1. Castegnatese ora Insu
    Scritto da Castegnatese ora Insu

    Benissimo!!
    ma da Salvini mi sarei aspettato una felpa con scritto “Vita Mayer” o almeno “Cairate”

  2. Avatar
    Scritto da vincenzo barletta

    Bravo Salvini. Bella passeggiata elettorale. Sicuramente però nessuno ti ha spiegato l’arcano. Come faccia una ex cartiera in rovina e assai inquinata a essere proprietà della Prealpi Servizi. Questa Società è pubblica e posseduta dai Comuni di Varese Busto e Gallarate. Acquistata attraverso complicatissime operazioni finanziarie per sollevare un privato dall’obbligo di bonificare. Ultimamente su questa Società si è consumato uno scontro tra Varese Busto e Gallarate che possiede la quota maggioritaria.
    Busto e Varese hanno perfino rotto dei patti di sindacato pur di consentire ad un noto esponente di Agorà di diventarne presidente. E ponendo in essere il pagamento a favore della Municipalizzata di Gallarate di una sostanziosa penale.
    Bravo Salvini, avanti così. A predicare bene e a razzolare malissimo

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