Ambrosoli: “L’impegno civico è fatto di libertà e responsabilità”
Il consigliere regionale di "Patto civico" ha presentato il libro "Ostinazione civile" con Dino De Simone del progetto ConcittaDino e il candidato sindaco del centro sinistra Davide Galimberti
«Il civismo ha la sua motivazione quando diventa un’esperienza che con la forza dell’esempio, la dedizione e l’impegno gratuito sul terreno dell’azione civile riesce a trasformare l’agire politico in profondità, rendendo possibile una rigenerazione della politica: il suo compito perciò non è di sostituire i partiti, bensì di stimolarli a ritrovare con la loro credibilità anche la nobiltà dell’impegno politico». Queste parole sono contenute nel libro “Ostinazione civile” (Guerini e Associati) di Umberto Ambrosoli, consigliere regionale di Patto Civico, che è stato presentato al Globe Café di Varese da Dino De Simone del progetto ConcittaDino che appoggia il candidato sindaco del centro sinistra Davide Galimberti, intervenuto alla presentazione del libro.
Ambrosoli è stato accolto dai tanti presenti (tra cui anche Alessandro Alfieri segretario regionale del Pd) con un affetto e una stima che non dipendono solo da quanto fatto in questi anni di opposizione in Regione Lombardia, ma anche dal suo modo di fare politica che ha ridato alle parole la loro intima verità. «L’impegno civico è qualcosa che va ben oltre la delega politica – ha detto Ambrosoli -. Ognuno deve fare la sua parte, piccoli gesti possono cambiare la realtà. Bisogna recuperare la fiducia e soprattutto scegliere, consapevoli del fatto che senza assunzione di responsabilità non c’è vera libertà».
In apertura di serata De Simone ha ricordato le vittime della strage di Capaci (ricorreva il 24mo anniversario), riflettendo con Ambrosoli su quanto l’esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino abbia fatto germogliare una nuova consapevolezza della legalità, intesa come impegno quotidiano. Gli esempi in questo senso sono molti e spesso sconosciuti.
In “Ostinazione civile” l’autore ne racconta alcuni che non appartengono solo alla politica ma anche allo sport, all’imprenditoria e all’ambientalismo. Persone che non hanno abdicato al loro pezzo di responsabilità, facendosene carico a volte anche fino alle estreme conseguenze. Storie di ordinaria ostinazione civile che portano il nome di Peppino Impastato, Sandro Donati, Filippo Simeoni, Renata Fonte, Gaetano Saffioti.
Sono stati tanti gli argomenti toccati da Ambrosoli, tutti legati però a un progetto ben preciso: costruire una società migliore a partire dalle sfide che ci aspettano dietro l’angolo. Come non pensare all’area metropolitana e al dopo Expo? O al tema dell’accoglienza e dell’integrazione, considerato il «degiovanimento» della società italiana e le previsioni dell’Istat, secondo cui nel 2065 gli stranieri in Italia saranno intorno a una cifra compresa tra i 12.600.000 e i 15.500.000? Ambrosoli nel libro cita le parole del cardinale Scola pronunciate a Milano durante l’intitolazione della via a Carlo Maria Martini: «Dobbiamo vivere insieme: scegliamo, allora, di vivere insieme, nello spirito di amicizia civica che è il cemento della polis».
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