“Ho cercato di salvare gli animali. Ora bisogna salvare la fattoria”
Liliana Canale si è già rimessa al lavoro dopo l'incendio che ha distrutto il tetto della stalla. Ora c'è molto da fare per riportare l'agriturismo com'era, l'attività del ristorante non si è mai fermata
Liliana, che ad Azzate tutti chiamano Lilly, è una donna schiva. Lo era prima che l’incendio devastasse la stalla con dentro i suoi asinelli, lo è ancora di più oggi. Le sale il magone quando racconta la mattina di martedì scorso, il 17 maggio, quando le fiamme hanno aggredito il tetto e lo hanno incenerito. Se fosse per lei non scenderebbe nemmeno dalla ruspa che sta guidando, perché adesso c’è tanto lavoro da fare e le parole fan perdere tempo.
“Erano le 9 del mattino ed ero in fattoria da sola – racconta Liliana Canale – Sono salita un attimo in casa e dalla finestra ho visto le fiamme che uscivano dal tetto della stalla.
Sono corsa sotto e ho cercato di portare in salvo gli asinelli. Di solito, il mattino li lascio uscire ma quel giorno dovevano venire a ritirare la spazzatura e loro fanno sempre un sacco di confusione. Erano dentro quando è scoppiato l’incendio e la prima cosa che ho pensato è che dovevo tirarli fuori da lì”.
Liliana ha sfidato caldo e fiamme e ha trascinato fuori gli asinelli terrorizzati. Per due di loro però non c’è stato niente da fare, gli altri due sono in cura da un veterinario: “Stiamo cercando di fare il possibile per salvarli: le ustioni sono diffuse, però. Il dottore sta dando loro antibiotici e antidolorifici. Speriamo”.
Anche lei è rimasta leggermente ustionata e sotto il maglione di lana si nota il rigonfiamento della fasciatura. Ma di quello non vuol parlare.
Da dove siano partite le fiamme non c’è certezza anche se il pannello elettrico posto all’esterno, proprio sotto il tetto è il maggior indiziato.
“Sono delusa, triste – dice Liliana – dobbiamo ricostruire tutto: il tetto aveva appena un anno. Non sono quanto tempo ci vorrà; d’estate organizziamo da molti anni un camp in fattoria per i bambini dai 3 ai 10 anni, ma adesso non so se riusciremo a farlo. Dobbiamo dare precedenza ai lavori e non è il caso che in giro ci siano ragazzini”.
Intanto però si continua a cucinare, nessuno ha mai smesso, tranne il giorno dell’incendio.
Questa mattina, in una giornata tersa e bellissima, il cuoco è già al lavoro e scaccia le caprette che tentano di entrare per rubare il pane.
Non ci fosse il segno del fumo sui muri e le travi bruciate parrebbe una mattina come tante altre.
Ma non è così: Liliana risale sulla sua ruspa e riparte.
“Dobbiamo risistemare tutto il più in fretta possibile, non c’è tempo di aspettare neppure l’assicurazione. Si torna al lavoro”.
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