I “soldati della Cadorna” ai campionati di softair

Otto sportivi dell’A-team che si allenano nei boschi che accolgono l’antica linea difensiva stanno scalando la classifica regionale. E nel tempo libero si puliscono le fortificazioni

Avarie

Sarà perché ne boschi sopra Cunardo c’è un silenzio particolare, che ti permette di percepire lo scricchiolio degli scarponi del nemico, prendere la mira, sparare, e vincere.

Sarà perché questi ragazzi sono protetti dalla buona stella che guarda giù e vede che nei 3000 metri di Linea Cadorna non solo c’è divertimento, ma anche fatica nel tenerla pulita, così come da accordi col Comune.

Ma sta di fatto che gli sportivi della A-team, gruppo di Softair nato qualche anno fa, stanno dando prova di grande tecnica e tattica sui campi finora affrontati del Campionato Regionale CSEN, prologo della maxi gara finale a livello nazionale.

Ventidue iscritti, di cui 8 in formazione d’assalto per le gare finora disputate, gli sportivi della A-team si sono piazzati noni e primi nelle due competizioni fino ad ora disputate in altrettanti campi “urbani” – fabbriche o ambienti industriali dismessi – a Monza e a Induno Olona.

La prossima prova sarà il 5 giugno in territorio boschivo in provincia di Bergamo, che potrebbe essere un campo “naturale” per i giovani tiratori abituati al verde delle nostre valli.

«I campi vengono scelti in base alle disponibilità – spiega uno dei compimenti del gruppo, Giuseppe Lombardo – . Siamo alla prima fase regionale suddivisa in 3 tappe, e una finale. In totale giocano 12 squadre provenienti da tutta la Lombardia. Per noi è un grande traguardo poterci confrontare in queste competizioni».

E magari, perché no, diventare anche campioni regionali o ancor di più in questa divertentissima disciplina dove si spara moltissimo simulando assalti con armi lunghe e corte, ma anche giocando d’astuzia con bombe a mano rumorose o alla farina, mine anti uomo a pallini o trappole col filo, posizionando su un tragitto battuto dal nemico le copie della famigerata M18A1 Claymore, tristemente famosa nel conflitto del Vietnam.

Ma qui la violenza è simulata e ogni tanto ci scappa persino l’attività sociale: tempo fa il comune di Cunardo aveva affidato a questa associazione la pulizia della Linea Cadorna che gli sportivi utilizzano come campo di gara e di allenamento. Così spesso i fucili vengono lasciati appesi al chiodo e le armi sfoderate sono guanti, sacchi viola e ramazza, per tenere puliti i tremila metri di camminamenti, piazzole per mitragliatrici e trincee di quella Frontiera Nord per fortuna mai impiegata in guerra.

Oggi nei passaggi scavati a colpi di piccone nella pietra viva si trovano eternit, pneumatici, sanitari e tutto l’armamentario di una società maleducata.

Meno male che qui c’è l’A-team.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Maggio 2016
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da piusuper

    é bello vedere dei ragazzi cosi volenterosi se pur divertendosi mostrano un segno di presa coscenza sul valore che le nostre trincee possano avere, col viverle giocando e pulendole sono convinto che fa onore ai nostri nonni che in quelle trincee hanno sacrificato parte della loro vita e di certo non per gioco bravi ragazzi per dirla come voi non arrendetevi e fatevi ancora onore!!!

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