Leonardo: migliorano i conti, criticità per la divisione elicotteri

Audizione di Mauro Moretti, ad di Finmeccanica, alla commissione Attività produttive della Camera. Il deputato del Pd Angelo Senaldi ha chiesto alcuni chiarimenti su Agusta Westland e Alenia Aermacchi.

Renzi, presidente del consiglio, agustawestland, finmeccanica

Si è tenuta alla commissione Attività produttive della Camera l’audizione di Mauro Moretti, amministratore delegato di Leonardo – Finmeccanica. Il deputato del Pd Angelo Senaldi, componente della commissione ha chiesto alcuni chiarimenti sia generali che sulle aziende del nostro territorio, Agusta Westland e Alenia Aermacchi. 

Un primo dato positivo emerso è il miglioramento dei conti del gruppo, con un ritorno stabile a risultati positivi e una riduzione del debito che può aprire spazi finanziari ad investimenti sia tecnologici che di ricerca e sviluppo. Al tempo stesso è stato assicurato che i brand storici e dotati di valore commerciale resteranno immutati, nonostante la nuova denominazione del gruppo, diventato Leonardo- Finmeccanica.

«Non c’è alcun pericolo – spiega Senaldi – che un marchio come Agusta sparisca. La garanzia di investimenti consistenti per la produzione di alcuni modelli di elicottero ed in primo luogo per il lancio definitivo del convertiplano AW609 dimostra, poi, che, oltre a conservare, Leonardo – Finmeccanica vuole anche rilanciare i prodotti Agusta. Discorso simile è stato fatto per gli investimenti in Alenia Aermacchi».

Moretti ha anche rassicurato sul nodo delle forniture centralizzate, che potrebbero rendere rigido ed ingessato il processo produttivo, chiarendo che queste riguardano solo i materiali di consumo. Il processo produttivo, dunque, non è toccato da un cambiamento che, evidentemente, ha lo scopo di creare economie di scala.

Angelo Senaldi
il deputato del Pd Angelo Senaldi

«L’amministratore delegato – continua Senaldi –  non ha nascosto alcune criticità che interessano la divisione elicotteri. Dovute innanzitutto a un calo del mercato generalizzato, sentito in misura minore da Agusta rispetto ai competitor, ma che ha portato ad una riduzione degli ordini. Tra i fattori determinanti ci sono certamente il basso prezzo del petrolio e un’attività estrattiva al momento relativamente modesta, circostanza che incide su un’azienda specializzata e leader, fra l’altro, nella produzione di elicotteri per il servizio su piattaforme “oil and gas”».

«Le sofferenze estese all’intero settore – sottolinea il deputato – dovrebbero indicare la natura transitoria della situazione, anche se è innegabile che Agusta sia colpita. A mio parere è quindi importante che l’azienda sia parte di un gruppo in grado di assorbire meglio, con compensazioni interne, simili circostanze. In generale, il nuovo assetto di Leonardo – Finmeccanica, strutturato per divisioni, sembra più razionale rispetto a quello passato e in grado di gestire meglio i rapporti con i fornitori (sono stati fatti esempi negativi ma non rapportabili al nostro territorio)».

Angelo Senaldi riassume così le sue conclusioni sull’audizione dell’ad Moretti: «Occorre continuare a vigilare su realtà produttive prestigiose e rilevanti dal punto di vista dell’occupazione. Questa attenzione deve però essere esercitata con obiettività, per verificare se i problemi del presente siano permanenti o momentanei, dovuti a una fase del mercato o a un periodo transitorio di riorganizzazione.
Bisogna seguire e governare il più possibile l’evoluzione dei processi produttivi. E’ in atto una vera e propria rivoluzione industriale, quella dell’industria 4.0, che sposterà progressivamente il compito del “fare” in azienda sulle macchine. Contemporaneamente diventerà ancora più determinante il ruolo delle conoscenze, quindi della formazione e dell’aggiornamento del personale. Sia ad Alenia-Aermacchi che ad Agusta-Westland gioverebbe che l’Unione Europea si dotasse finalmente di una strategia difensiva comune, di un esercito comune con dotazioni comuni, per dare sostanza alla propria azione politica e garantire commesse ad aziende altrimenti troppo esposte ai rischi di un mercato nel quale si muovono concorrenti con dimensioni di impresa e fatturati decisamente maggiori rispetto a Leonardo-Finmeccanica».

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Pubblicato il 05 Maggio 2016
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